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Will Hunting. Genio Ribelle - Good Will Hunting
Anno: 1997
Regista: Gus Van Sant;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 18-03-1998


Will Hunting, 20 anni, vive a Boston, in un sobborgo operaio. E' orfano, sbarca il lunario facendo lavori umili, beve la sera al bar con gli amici, ha una fedina penale non del tutto immacolata. Non frequenta alcun college, non se lo potrebbe permettere, eppure la sua intelligenza davvero al di fuori del normale gli permette di risolvere in pochi minuti quesiti matematici ostici a professori plurilaureati. Notato da un professore ambizioso, Will viene affidato alle cure di uno psicoanalista (Robin Williams, grandissimo come suo solito) che riesce a vedere, dietro la cortina di sbruffoneria che il ragazzo si e' abilmente costruita negli anni, una persona sensibile, immatura, bisognosa di aiuto ed affetto, insicura al punto di abbandonare le persone che ama per paura di essere abbandonato lui.
Matt Damon e' Will Hunting. Sceneggiatore (il film e' tratto da un racconto scritto da Damon nel 1992, quando era ancora uno studente universitario), attore principale, candidato all'Oscar come miglior attore. Bello, bravo, interessante, intenso, espressivo, e' il vero anti-Di Caprio. Finalmente un giovane attore americano che riesce a non farmi rimpiangere River Phoenix e che sono sicura fara' ancora a lungo parlare di se'.
Il film, bellissimo, commovente, divertente, mi ha riportato alla mente un film italiano di qualche anno fa, "I ragazzi di via Panisperna", che pure parlava di un altro ragazzo-genio con cui la vita non era stata esattamente generosa: Ettore Majorana, misteriosamente scomparso.
Assolutamente da vedere.