NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


Crimini invisibili - The end of violence
Anno: 1997
Regista: Wim Wenders;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: Francia; Germania; USA;
Data inserimento nel database: 10-03-1998


Un ricchissimo produttore cinematografico holliwoodiano, Mike Max (Bill Pullman), che si e' arricchito investendo sulla cinematografia violenta, si trova ad un bivio fondamentale della vita: la moglie (la bellissima Andie MacDowell) medita di lasciarlo, lui stesso comincia ad interrogarsi, a guardarsi dentro, e quello che vede (e scopre) non gli piace. Finche', una sera, due uomini assoldati per ucciderlo lo rapiscono, lo portano in un posto solitario, ma qualcosa va storto... i due sicari vengono ritrovati il giorno dopo morti in modo atroce, e di Max nessuna traccia.
Ray Bering (Gabriel Byrne), ex scienziato della Nasa, ha assistito a parte del crimine dallo schermo di sorveglianza del laboratorio super segreto che ha installato per il Governo. Bering e' un programmatore, e sta lavorando ad un progetto che permetta di monitorare ogni cosa, dagli edifici alle banche, dalle strade ai parcheggi, in collegamento con i satelliti spia, e con la polizia. Lo scopo di Bering e' quello di mettere a punto un sistema che ponga fine alla violenza.
Ma le immagini, piu' cerchi di metterle a fuoco, piu' si sfaldano e si confondono, come gia' ci aveva detto anni fa Antonioni con il bellissimo "Blow Up". La realta' non e' cosi' facile da cogliere, quando non riusciamo nemmeno a capire noi stessi...
Nell'insolita cornice di Los Angeles, Wim Wenders continua il suo discorso sul cinema, sulla visione, sugli effetti della finzione nella realta' e della realta' nella finzione. Lucido e appassionato allo stesso tempo, il regista tedesco ci regala delle inquadrature che mozzano il fiato e delle riflessioni che scavano dentro ("la paranoia e' il prodotto piu' esportato dall'umanita'"...).
Un film straordinario, per gli occhi e per la mente.