NearDark
database di recensioni
Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!
Crash Anno: 1996 Regista: David Cronenberg; Autore Recensione: l.a. Provenienza: Canada; Data inserimento nel database: 06-03-1998
Crash (id.), scritto e diretto da David Cronenberg.
Tratto dal romanzo di J.G. Ballard. Con J. Spader, E. Koteas, D.
Unger, R. Arquette, H. Hunter. Canada, 1996.
CAR-CRASH & MUTAZIONI
David Cronenberg + J. G. Ballard
Trama.
In seguito ad un incidente automobilistico, James Ballard viene a
contatto con una sorta di setta di teorici del car-crash come forma
di erotismo e di nuova sessualità. Accompagnato dalla moglie
dell'uomo che ha ucciso nell'incidente, dalla propria compagna, e da
Vaughan, mente pensante e teorizzante del gruppo, Ballard si inoltra
in questo mondo fatto di lamiere accartocciate e perversioni
sublimate, ridefinendo i limiti della propria concezione della
realtà, abbattendo ogni barriera in fatto di
sessualità.
Cantore della Mutazione; profeta dell'avvento di un Nuova Carne;
poeta della Meccanica; autore cyberpunk per eccellenza con operazioni
quali "Videodrome" e la trasposizione del caposaldo "Il Pasto Nudo"
del guru Burroughs... David Cronenberg scandisce la marcia funebre
che accompagna il millennio al baratro.
Appunti.
Rosanna Arquette in Pulp Fiction, con sedici buchi nel
corpo (e relativi anelli e borchie)... filosofia del piercing.
Carne, metallo, esperienza indelebile, unicità,
individualità, carne metallo dolore:"E' una cosa sessuale",
spiega.
Rosanna Arquette in Crash, con gambe-cicatrici imbragate in
strutture di metallo e cuoio... Una cosa sessuale, al di
là del rimando ad abbigliamenti sado-maso: vissute e viste
come crepe-vagine sulla superficie del corpo, sono spiragli di
accesso ad interni palpitanti, concrezioni carnose debordanti, enormi
labbra che preludono a dinamiche di penetrazione, indelebili segni di
una introduzione estrema di corpi estranei - piercing mortale:
lamiere di auto sfasciate si fanno strada violando la carne...
Cicatrici-labbra che rimandano a quelle nel ventre di James Wood -
specchio fisico e ributtante di quelle virtuali e sensuali emesse
dallo schermo televisivo in "Videodrome" - attraverso le quali il
protagonista affondava il pugno nel proprio corpo alla ricerca di
un'arma in un allucinante e allucinatorio
harakiri-fistfucking suicida.
"E' una cosa sessuale"
L'immagine di Rosanna Arquette con le imbragature nere,
lucide, borchiate, associate ad un abbigliamento in
pelle nera, lucida, borchiata, con calze a rete,
nere - e sotto di esse la carne spaccata, lacerata,
cicatrizzata, mal suturata, deformata - è l'immagine simbolo
del film, della poetica di cui si alimenta Crash e che
sottende tutto il cinema di Cronenberg. Un esoscheletro che corazza,
avviluppandola, una carne molle, una struttura spappolata
dall'impatto con la tecnologia.
"E' una cosa sessuale"
Ricerca della mutazione, come adattamento alla realtà;
necessità di mutazione, come forma di sopravvivenza;
volontà di mutazione, per integrarsi con ciò che
circonda, per divenire parte della superficie in cui ci si specchia,
vivificarla ed esserne vivificati, sporcarne l'asetticità ed
esserne ripuliti, invulnerabilizzati - oltre il limite, o
c'è la morte, o una parvenza di inossidabilità,
o una possibilità di immortalità... Distante da
qualsiasi prospettiva di riproduzione (della specie), il sesso non
è più vita ma resta il mezzo o la meccanica di
riferimento di questa compenetrazione macchina-uomo, dell'epifania
della "nuova carne". Il sesso è un mero schema, ripetitivo e
senza piacere: concettualizzato e vissuto come prova fisica; e come
tale, vale proporzionalmente al tasso di violenza contenuto
nell'atto. Lividi e cicatrici rappresentano i trofei della sfida. In
attesa della "prossima volta" - andrà meglio, andrà
meglio. E se non andrà meglio, c'è un altro
sistema: morire come... James Dean, ad esempio. O come Jane
Mansfield. Car-crash storici, mistificanti; elementi
estrapolati dalla serialità della morte sulla strada (le
serigrafie di Warhol), per assurgere a mito, a modello, a simbolo.
Morti archetipiche. Uniche. Indimenticabili. Morte del Pop, genesi
del Techno.
"E' una cosa sessuale"
L'automobile, status symbol, diviene una appendice meccanica, una
estensione del proprio corpo: se non c'è compenetrazione e
fusione tra acciaio e biologia, che almeno sia specchio
dell'esperienza dell'individuo, rappresenti la sua memoria
(attraverso le ammaccature, i graffi, le storpiature...). L'auto deve
essere immagine dell'uomo; l'uomo deve essere immagine dell'auto: i
due soggetti si devono poter specchiare l'uno nell'altra, e
viceversa; e l'uomo si fa tatuare il volante (la mente) sul petto, o
il logo della casa di produzione (il sesso) sull'inguine. Dopo essere
stati marchiati, è il tutt'uno ideale: e non c'è
più distinzione. Solo volontà di compiere l'ultimo
passo. Andrà meglio. Sarà la volta buona, forse.
Tecniche di sopravvivenza via annientamento in qualcosa di superiore.
Mistico. Nuova religione. Autoflagellazione, automartirio:
purificazione, metallizazione, cromatura.
"E' una cosa sessuale"
|