The Hole
Regia: Nick Hamm
Sceneggiatura: Ben Cort, Caroline Ip
Fotografia: Denis Crossan
Montaggio: Niven Howie
Produzione: Jeremy Bolt, Lisa Bryer, Pippa Cross
Interpreti: Thora Birch (Liz Dunn), Desmond Harrington (Mike Steel), Daniel
Brocklebank (Martin Taylor), Laurence Fox (Geoff), Keira Knightley (Frankie
Smith), Embeth Davidtz (Dr. Philippa Horwood), Steven Waddington (Dcs Howard),
Emma Griffiths Malin (Daisy), Gemma Powell (Minnie), Gemma Craven (Mrs. Dunn),
Anastasia Hille (Gillian)
Origine: Regno Unito, 2001, 90 min., 35mm
Visto al
Taormina FilmFest 2001

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The Hole imprigiona
l'ossessione adolescenziale in uno spazio angusto, un rifugio sotterraneo nel
quale gli studenti del college si nascondono sottraendosi al mondo. In questo
luogo tutto è possibile perché le inibizioni e le pressioni delle autorità
istituzionali, la famiglia oltre al college, appaiono lontani. Così i quattro
protagonisti abitano quella zona in cui tutte le fantasie sono possibili.
Possono fumare, fare sesso e abusare di droghe ed alcol. Nessuno li disturberà.
In questa metaforica caduta agli inferi si conquista la bellezza della libertà
assoluta laddove la responsabilità individuale si confonde con la necessità di
soddisfare desideri che sono diventati passioni infiammabili pronte ad
esplodere con le conseguenze del caso. La prigionia dei quattro ragazzi non è
quella metafisica di
The Cube di Vincenzo Natali, né quella di
L'angelo
sterminatore, sentimento automatico di impasse profondamente legato a una
condizione mentale pressoché misteriosa. Qui i segreti sono pochi, perché Liz
che ha organizzato la curiosa gita ha chiaramente la chiave della soluzione,
anzi la utilizza per raggiungere il suo obiettivo: conquistare l'amore di Mike,
il bello del college. In questa impresa coinvolge la sua migliore amica
Frankie, l'altro ragazzo Geoff è il migliore amico di Mike. Sembra quasi che la
deriva ossessiva di Liz si sviluppi sulle coordinate di una sceneggiatura
ammiccante che introduce la tematica della multiprospettiva del racconto,
coincidente con le ambigue versioni di Liz e dell'amico accusato Martin. La follia
della caduta nel baratro rimane tuttavia sospesa, in una tensione che dovrebbe
accumularsi solo alla vista del sangue e delle scene quasi splatter tanto care
al filone cinematografico horror (per intenderci
Scream). Di fronte al
precipizio la caduta non è collettiva, come ad esempio in
Scarfies,
molto vicino a
The Hole come sviluppi e domande; l'ostinazione ottusa e
delirante di Liz rimane un capitolo inespresso dal punto di vista delle
immagini che si riducono ad effetto. Come se l'accennata multiprospettiva,
scelta come opzione principale del racconto, dovesse fare i conti alla fine con
una storia segreta, molto individuale, intima, di una ragazza ventenne perfida
e insicura.
Conferenza stampa con Nick Hamm
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I rapporti tra il libro, scritto
da un diciassettenne, e la sceneggiatura del film
Nick Hamm : Nel libro abbiamo utilizzato l'idea centrale, il
libro è di natura più intellettuale, c'erano alcune differenze nella trama, il
colpevole lì era Martin.
È stata forse una rilettura femminista?
Nick Hamm: Il film parla di ossessioni di una fascia di età di ragazzi; in
quella età non si ha un limite emotivo, i sentimenti sono molto variabili e
quindi mi sembrava una base importante per il film. Un momento molto semplice
come mangiare una pizza insieme può trasformarsi in tragedia. Liz è un
personaggio che può essere diabolico ed innocente allo stesso tempo, l'idea era
di mostrare la potenza di un amore ossessionato.
Nel libro tutto resta ambiguo però
Nick Hamm: Il film è un'altra operazione e naturalmente il fatto che sia
diverso dal libro non ha alcuna importanza
Il casting
Nick Hamm: Sul casting mi sono concentrato su un gruppo di persone giovani,
volevo persone più giovani rispetto ai protagonisti del libro che hanno circa
trent'anni. Per me è più facile lavorare con attori che non hanno esperienza e
che soprattutto non avevano una storia di attori alle spalle.
Cosa pensa del mondo giovanile?
Nick Hamm: Penso che siano molto avanti rispetto agli adulti che li
sottovalutano. Inoltre debbo dire che sono interessato alle loro azioni, quando
si vede il film con loro si scopre effettivamente dalle reazioni che il film è
per loro.
I teenagers sono rappresentati attraverso alcuni stereotipi come il college.
Cosa pensa poi dei vari horror ambientati nei college?
Nick Hamm: È un genere fantastico, è un genere nuovo di filmografia, l'idea
del dramma che ha a che fare con in giovani adulti è una invenzione
straordinaria, in questo caso è un archetipo americano adattato ad un contesto
europeo
Come lavora l'attrice protagonista?
Nick Hamm: Thora ha recitato, recita da quando aveva quattro anni ed adesso ha
diciannove anni, ha una personalità molto complessa, paragonabile a qualcuno
che ha un'età di trentacinque anni. Ha una capacità enorme di persuasione. La
scelta della recitazione ci interessa come registi, in American Beauty
aveva una grandissima presenza anche nelle scene più irrilevanti, la sua
arroganza piace, ha anche una gran capacità tecnica, credo che in futuro
realizzerà degli ottimi film.
C'è un attacco ai modelli di bellezza così diffusi nel
mondo giovanile dei college?
Nick Hamm: Volevo che la prima sequenza fosse senza un indizio, vale a dire
che non si capisse che fosse un film d'orrore o un thriller, cioè una sorta di
tocco di bellezza, volevo sottolineare che ci sono ambienti in cui i modelli
sono molto vanesi, i cui principi sono molto labili. La protagonista all'inizio
non fa parte di questo mondo, ne è esclusa.