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Dunque dall´altro lato Rohmer anche dal punto di vista delle evidenti citazioni fa una commistione di sensi estetici epocalmente vicini ma sideralmente allontanati dalla Rivoluzione, una scissione che allora diede luogo a opere che restituivano concezioni del mondo opposte, che però continuarono a convivere per un certo tempo e diedero luogo a una terza forma, diversa da entrambe. Rohmer si diverte a farle convivere, coesistendo sono costrette a confrontarsi, mescolarsi, collidere e soccombere di fronte a un nuovo gusto che prescinde dalla minuzia descrittiva di Liotard (che pure funge da modello per tratteggiare la servitù realista, proprio perché rimasti unici rimasugli dell´ancien regime, presenze che sembrano far parte dell´arredo, come la serva di Liotard, dettagliata con la stessa meticolosità del vassoio e del bicchiere o della tazzina, come avviene nel film), quanto dallo spoglio neoclassicismo di David, che suggerisce però gesti e abbandoni (ad esempio lo stremato e febbricitante ricercato si lascia andare sulla poltrona reclinando la testa come Marat nel bagno, un atteggiamento da sconfitti); e insieme la serva giacobina, scanzonata, sfrontata, ancora suddita per ragioni di lavoro, e anche per devozione (il rispetto per la padrona), eppure giý nuova figura che prende spessore dalle stampe popolari o del realismo di Chardin. Eppure sempre si coglie la sensazione che tutto sia recita e in attesa che arrivi l´autentica folata che porta via ogni confezione preordinata per imporre un nuovo modo di raccontare per la nuova epoca. Definizione lineare di forme già amalgamate da quei toni chiaroscurali che dominano la seconda parte del film, assumendo la freddezza neoclassica del ritaglio della figura stagliata su sfondi sempre più spogli e che occupano geometricamente lo spazio: il culmine della scomparsa di oggetti si ha nella saletta della Convenzione; la composizione pittorica appare rigorosa nell´angolo che ospita Grace e macchiettistica in quello in cui sono ripresi i due funzionari. Ma per entrambi è comune la parete indifferenziata.
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