Non esiste mai una Storia oggettiva, ma soltanto i riflessi soggettivi sulla vita dei personaggi. Ed è seguendo uno di questi riflessi che Rohmer si concentra su quella che resta una storia d´amore, tanto più intensa e commuovente quanto più pudica e trattenuta, tra la nobildonna inglese, realista convinta e indomita, e il duca d´Orléans trasformatosi per realismo politico in Philippe Egalité, che voterà a favore della messa a morte del re suo cugino nonostante la promessa fatta a Grace. Ancora una volta è il modo con cui Rohmer costruisce e allestisce spazi, tempi e distanze a guidare il senso: lo spazio abitato dalla donna diviene progressivamente un luogo sempre più precario, sottoposto com´è ad irruzioni, intrusioni, perquisizioni (lei stessa occupa la casa come una clandestina), metafora esplicita e concretissima del declino di un´epoca e di un mondo.

Ciò che il maestro francese rappresenta altro non è che la rivoluzione in atto, la rivoluzione al lavoro nel privato delle persone: la trasgressione dell´ordine spaziale, l´invasione del territorio da parte di alieni che provengono non da un altro mondo, ma da un´altra classe, e che auspicano l´avvento di un nuovo ordine, ma che per il momento portano soltanto la rottura dei codici e il caos. Mirabile in questo senso, intessuta com´è di sottintesi riguardanti la sfera sessuale, la sequenza in cui l´aristocratica nasconde nel suo letto il nobile Champcenetz, scatenando la gelosia del duca: Grace nasconde l´uomo sotto i materassi e le lenzuola e vi si adagia sopra en déshabillé, frenando in questo modo l´impeto dei rivoluzionari che, durante la prima perquisizione, conservano ancora alcune di quelle buone maniere che impediscono di violare del tutto la sacralità del luogo e del momento. Cautele che verranno del tutto abbandonate in seguito, a testimoniare ancora una volta indirettamente, attraverso il filtro della vicenda privata e singolare, la recrudescenza più generale del Terrore. La sequenza appena descritta (costruita secondo le leggi della suspense più classica, così come sono state dettate da Hitchcock a Truffaut) è anch´essa giocata tutta su di uno scarto tra visibile ed invisibile, in un film in cui lo spettatore è chiamato ad una continua oscillazione tra adesione alle vicende private e personali della protagonista e riflessione critica sul gioco delle parti e dei punti di vista in relazione al dipanarsi della Storia.