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LA GUERRA ASIMMETRICA DI BUSHARON
(pag. 5)

HANNO FATTO UN DESERTO E LO HANNO CHIAMATO PACE (11)


«Sarebbe sommamente deplorevole che gli stranieri in Afghanistan - quelli di al Qaeda, i ceceni e gli altri che hanno collaborato con i taliban - fossero rilasciati, con la possibilità di recarsi in un altro paese per commettere altri atti terroristici. Mi auguro che siano uccisi o catturati. Si tratta di persone che hanno commesso azioni terrificanti»
Donald Rumsfeld, segretario alla Difesa degli USA, dopo la resa dei combattenti talebani a Kunduz, 21 novembre 2001, (riportato da Jamie Doran, citato)


«"Ci hanno preparato per la guerra ma non era un guerra. Oggi i generali e la stampa elogiano il nostro eroismo in combattimento... Quale eroismo? Quali combattimenti, a parte quelli nella casbah di Nablus e nel campo di Jenin? Ed anche lì... un tenente colonnello che è stato a Jenin mi ha detto che, a parte l'imboscata in cui abbiamo perso tredici soldati, neanche laggiù ci sono stati veri e propri combattimenti. Quest'operazione non era una battaglia, era un rastrellamento»
Testimonianza di un riservista israeliano partecipante all'operazione "Muraglia di difesa" (raccolta da Sylvain Cypel, Le Monde – aprile 2002, tradotta su Internazionale, n.440 – 7/13 giugno 2002)


Alla fine di novembre del 2001, dopo settimane di massicce dosi di "libertà duratura" dispensate loro dai generosi B52 statunitensi, i combattenti taliban si arresero in massa a Kunduz. Da qui parte la storia raccontata in "Massacro a Mazar". Cerco di farla breve rinviando al già citato intervento di Doran su Le MD e all'innumerevole materiale reperibile in rete. La Terza convenzione di Ginevra prevede che i prigionieri di guerra mantengano il loro status di militari e siano trattati umanamente... Ma già sappiamo che gli USA se ne sbattono del diritto internazionale (nel caso specifico, Guantanamo docet) mentre i valorosi combattenti dell'Alleanza del Nord (quelli che nel 1996 abbandonarono Kabul ai taliban lasciandosi alle spalle 50.000 morti fra la popolazione civile (12) Ginevra non sanno nemmeno dov'è... Così, una volta riempite tutte le carceri disponibili fino all'inverosimile, si pose il problema di dove mettere le restanti migliaia di prigionieri. Per i miliziani di al Qaeda e gli "stranieri" (uzbechi, ceceni, arabi...) le soluzioni furono molteplici: alcuni spediti a Guantanamo, altri venduti ai servizi segreti dei rispettivi paesi, molti rinchiusi nella fortezza di Qala-i-Junghi, dove furono massacrati in seguito a un tentativo di ribellione (o così almeno si narra, visto che le immagini ci mostrano corpi con le braccia legate dietro la schiena)... Ai taliban afghani toccò una sorte non migliore: stipati a centinaia in decine di container privi di areazione, vennero trasportati in una località desertica nei pressi di Mazar-i-Sharif e lì, quelli che non erano già asfissiati, furono trucidati e sepolti in fosse comuni... Quel che Doran non racconta è che negli ultimi anni del conflitto afghano il supplizio del container "è stato impiegato sempre più frequentemente da entrambe le parti come mezzo di sterminio"(13). Nella primavera del 1997 lo usarono uzbechi e hazara (14) di Mazar ai danni dei taliban (15), l'anno seguente vi ricorsero questi ultimi nei confronti dei primi (16). Ma ciò che fa veramente inorridire non è solo che in nome dell'hadal, la regola afghana della vendetta, coloro che oggi "governano" quel paese, così distante da noi, non esitarono a massacrare 3-4000 degli 8000 taliban arresisi a Kunduz... l'orrore ci assale quando Doran ci di/mostra che in quei giorni, in quelle ore, in tutti i luoghi menzionati erano presenti in numero consistente uomini delle Forze speciali anglo-americane: marines a Kunduz, marines e britannici nella mattanza di Qala-i-Junghi, marines e agenti CIA intenti a interrogare (e torturare) prigionieri, marines sui convogli della morte, marines che assistono alle esecuzioni dei sopravvissuti ai container... Il Pentagono ha sempre negato, anche l'evidenza. Non solo Human Rights Watch, Amnesty International e il Parlamento europeo hanno chiesto che venisse aperta un'indagine... anche il commissario ONU per i diritti umani Mary Robinson ci ha provato: è stata destituita dal suo incarico (17) "Gli USA non c'entrano", dice Donald Rumsfeld, colui che di fatto ha dato il via libera per i massacri, "sono stati gli afghani. Non potevamo sapere che uomini da noi armati ed addestrati avrebbero potuto fare cose così orrende...". In questo caso il virgolettato è farina del mio sacco ma comunque esprime correttamente la posizione ufficiale americana (18) La stessa frase esatta potrei invece tranquillamente attribuirla ad Ariel Sharon, colui che nel lontano 1982 diede l'ordine di massacrare i civili palestinesi nei campi profughi di Sabra e Chatila: "Gli israeliani non c'entrano, sono stati i falangisti libanesi. Non potevamo sapere che uomini da noi armati ed addestrati avrebbero potuto fare cose così orrende...". (19)

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