Il primo mostra la complicità dei militari americani nel massacro di quasi tremila prigionieri taliban arresisi dopo la caduta di Kunduz, alla fine di novembre del 2001. Grande sconcerto al Parlamento europeo di Strasburgo, dove "Massacro a Mazar" è stato presentato in anteprima. Grande imbarazzo del governo statunitense. Non si può ignorare un reportage così convincente, rigoroso, così anglosassone... e poi l'irlandese Doran, autore di importanti inchieste sui desaparecidos in Cile e sul regime birmano, è un regista veterano della BBC... E cosa dire del suo collaboratore, quel tale Quaraishi che ha rischiato parecchie volte la pelle durante le riprese e che è stato anche insignito di un premio per il reportage più pericoloso? Boh, non viene quasi mai citato nelle recensioni e nei commenti al film... Di dov'è? Afghanistan?!? Ah, beh...
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| Il secondo documentario descrive gli effetti, sulle cose e sulle persone, della prolungata aggressione israeliana alla città palestinese di Jenin, nel nord della Cisgiordania. L'attacco, durato per tutta la prima metà dello scorso aprile, si è concluso con la distruzione totale del quartiere centrale del campo profughi, un chilometro quadrato fitto fitto di abitazioni in cui vivevano stipate circa 15.000 persone. Dopo i massicci bombardamenti effettuati dai giganteschi tank Merkava e dagli elicotteri Cobra (che, con i micidiali Apache Longbow della Boeing, sono venduti ad Israele dall'"amico americano" in numero sempre crescente (9), sono stati i mastodontici CATerpillar blindati (anch'essi di fabbricazione statunitense) a spianare tutto ciò che era rimasto ancora in piedi. |