• 0
  • 1
  • 2
  • Non sono stato io...È lei che ha abbandonato me. Mi hanno sparato, ricorda?

    La twilight zone può proporsi come presagio di morte, aspetto condiviso con l'antro in cui Izzy è invitato dal Dr.Van Horn a riandare al suo passato: una terra di nessuno, nella quale si svolge un nuovo atto coerente solo con una parte del racconto, quasi un sogno con annessa l'interpretazione psicanalitica. La presenza della morte emerge talvolta più prepotente, come quando in un modo quasi surrealista Izzy si specchia nel cadavere di Stanley Mar, una delle preconizzazioni di quello che la sua coscienza nega. La sceneggiatura scrive: "La cinepresa inquadra il cerchiolino insanguinato, quel foro mortale che ricambia il suo sguardo come un terzo occhio. Primissimo piano. Izzy si sente risucchiato in quella ferita, gli sembra di affondare nel centro del cervello del morto. L'uomo non è uno sconosciuto, ma un'altra versione di se stesso. É come se Izzy stesse guardando la propria morte, la morte che ha sfiorato". (Scena 16) L'ennesimo scambio di personalità, possibile perché memori di Parmenide, per il quale persino il cadavere ha conoscenza, espediente per dire che esiste solo l'Essere, negando l'esistenza della morte