«Devo andare di fronte alla Moneda con una grossa radio, alzare il volume al massimo e diffondere per tutta la piazza una canzone»
Mi scrutò per capire se stavo scherzando e scosse la testa quando capì che ero assolutamente serio. «Stai attento» disse, «i carabineros sono i bastardi di sempre»

Quella notte per la prima volta sognai il nonno. Mi faceva cenno di seguirlo mentre si inoltrava in un reticolo di stradine. Ci trovavamo in Argentina ma non a Buenos Aires. Ogni tanto si girava e mi indicava delle case. Non capivo cosa volesse dirmi ... tentai di raggiungerlo ... ma lui, come sempre, camminava veloce.

Tre giorni dopo riuscii a occupare Plaza Constitucíon con la voce di Ricky Gianco per ben quattro minuti e ad allontanarmi di corsa. A cento metri dalla piazza mi si affiancò un taxi. Quando vidi l'ombra dell'auto che rallentava, mi spaventai.
«Sei l'italiano?».
Riuscii solo ad annuire, il fiatone mi impediva di parlare.
«Salta dentro» mi disse il conducente, «Sono un amico di El Chino».
(Le Irregolari
Buenos Aires Horror Tour
,
di Massimo Carlotto, 1998,
edizioni e/o, Roma 1998, pag.146)

Ebe Bonafini