Quello di Rohmer è un film grandioso. Non perché tali siano stati gli eventi raccontati: certo lo era lo sfondo, quello della Rivoluzione, ma non lo sono gli interni delle residenze della nobildonna, caso mai questa è una dimensione intima. Dunque, non nella vicenda in senso stretto sta la grandiosità. Piuttosto, in quella capacità assoluta di governare la materia, e dunque di passare dal registro del "personale" al registro della Storia. In questo parlerei di grandiosità: nel suggerire le atmosfere esterne (attenzione al suono off, anche a quello banale come potrebbe sembrare il tubare dei piccioni nel solaio), evocate per piccoli dettagli o allusioni, o ridotte al solo frammento sonoro; e contemporaneamente ripiombarci nello spazio angusto del vestibolo, del camerino, del boudoir, dell´intimità borghesissima con tutto l´apparato ancillare che essa comporta. |