Festival Internazionale Cinema Giovani

Rumori
Bollettini, circolari, circolazione di voci e sospiri dentro e fuori sala

21/11/97
Altre dichiarazioni compromettenti in diretta dalle code e dai capannelli del Festival.
In sala abbiamo tentato di carpire le preziose parole che correvano tra Veltroni e il Presidente del Festival Gianni Rondolino. Purtroppo la tecnologia ci ha tradito proprio in questo momento. In compenso possiamo confermarvi che anche il ministro è stato vittima degli schienali schienanti del Massimo, cambiando postura ogni pochi minuti e costringendo noi ad altre contorsioni per intravvedere lo schermo.

Si comincia con "no, stasera no" (la stanchezza si fa sentire). E le code hanno stancato un po' tutti. C'è chi si porta cioccolatini per addolcire la pillola, chi sosta davanti all'ingresso della sala Uno con un monitor in mano (in realtà, ve lo sveliamo, si tratta di un'altra spiazzante e fruttuosa mossa del nostro staff - tutti hanno creduto che il film di Reynolds venisse proiettato su un 14 pollici; alla fine tutti l'hanno rimpianto).

Un amico di Voci Off ci rivela che il regista di Brat (film che è piaciuto molto al brigatista rosselliniano Tatti Sanguinetti, che gli augura soldi e felicità) abbia disturbato continuamente la proiezione del suo stesso film, interrompendosi solo per tracannare avidamente birra (credo che dovremmo incontrare questo Balabanov...)

Giona A. Nazzaro, già frequentatore delle stanze di Cinemah, elogia senza remore la retrospettiva su Kramer, iniziativa "encomiabile" del festival che gli ha fatto scoprire un autore capitale, grazie anche agli inediti proiettati.

Continuano le perplessità sulla nuova sigla del festival, che nel più benevolo dei giudizi è "buona... per il momento".

Risposte ambigue all'uscita di 187, di Kevin Reynolds. I tiepidi giudizi positivi sono stemperati dalle stesse persone sutto l'insegna dell'"americanata", altri lo assolvono come "versione cattiva" di Dangerous Minds, il film della stagione scorsa con la maestrina Michelle Pfeiffer (sempre sia lodata).
Una spettatrice che stava correndo a sfogarsi telefonicamente a film in corso (ne deduciamo che non gradisse eccessivamente) è stata vittima della beffa oltre il danno: "l'utente non era raggiungibile".

A cura di Giorgio Manduca e Marcello Testi


Home Page
(link per browsers che non supportano frames)