TODO SOBRE MI MADRE



"Non sei un essere umano, Lola. Tu sei un'epidemia". Rivelazione finale traumatica al punto che è una delle battute più ricordate del film. Il motore e la condizione per l'intero plot sono legate all'esistenza di quel personaggio che appare in scena per pochi minuti, facendo un ingresso trionfale sull'onda del ricordo di Fedora, un deus ex machina che pervade di sé l'intero film. Vale quindi la pena di concentrare tutto il pathos in quel momento, fotografato in maniera impeccabile. É un buco nero finalmente invaso dalla luce abbacinante del cimitero e riempito con tutti i sentimenti strabocchevoli da tutte le inquadrature che hanno riempito e svuotato la bolla di emozioni che ha dato senso all'opera: Lola finora è rimasto un nome chimerico, ora diventa il contagio di sentimenti irrefrenabili, bisogni aberranti irrinunciabili, che per ciò stesso diventano naturali e condivisibili da tutti, accomunati dalla conoscenza di Lola. Infatti la sua foto rimarrà ad Agrado, ancora una volta avrà condizionato le scelte delle sue donne. Ma il nuovo Esteban ha negativizzato il virus: potrà sopravvivere alle sue pulsioni emotive o finirà con fare scelte borghesi come Mina che si è sposata e ha un hijo gordo?


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