Soggetto e regia: Pedro Almodóvar
Fotografia: Alfonso Beato
Montaggio: José Salcedo
Musica: Alberto Iglesias
Scenografia: Antxón Gómez
Produzione: Agustín Almodóvar
Distribuzione: Cecchi Gori Group
Formato: 35 mm.
Provenienza: Spagna-Francia
Anno: 1999
Durata: 1 hr. 41 min.


CAST


Cecilia Roth ------- Manuela
Eloy Azorín -------- Esteban
Marisa Paredes ----- Huma Rojo
Penélope Cruz ------ Suor Rosa
Candela Peña ------- Nina
Antonia San Juan --- La Agrado
Rosa María Sardá --- Madre di Rosa
Toni Cantó --------- Lola

FILMOGRAFIA



1980 
  • Pepi, Luci bom y otras chicas del monton
    1982
  • Laberinto de pasiones
    1983
  • Entre tinieblas,
    1984
  • ¿Qué he hecho yo para merecer esto!
    1986
  • Matador
    1987
  • La ley del deseo
    1988
  • Mujeres al borde de un ataque de nervios
    1990
  • Atame!
    1991
  • Tacones lejanos
    1993
  • Kika
    1995
  • La Flor de mi secreto
    1997
  • Carne Tremula





  • I titoli di testa nei film di Almodóvar sono spesso spie dell'atmosfera ricercata: qui i nomi della crew di autori e attori si dissolvono in un effetto liquido che permane ancora dopo la loro evanescente apparizione. Una trasformazione di quell'ossessione del desiderio, centrale nei film passati, che stavolta si manifesta come bisogno di condivisione di un dolore insostenibile, specchio dell'andamento emotivo costellato di alti e bassi (gli incontri casuali che come sempre nei lavori di Almodóvar intrecciano casi al limite del vaudeville) e caratterizzato da fughe avanti e indietro alla ricerca di conforto (i percorsi ferroviari pendolari tra Madrid e Barcelona), imposto dal regista con maestria.

    Si sente l'urgenza di esaltare la natura di fiction del film: all'inizio con la voce di Esteban che avverte la madre: "Il film sta per cominciare", perché il melodramma realizzato da Almodóvar è credibile e coinvolgente come i suoi paradigmi '50s e, senza le sue intrusioni demiurgiche, dunque se ne verrebbe risucchiati, partecipi della gamma di emozioni; invece all'autore interessa evidenziare il proprio ruolo: svolge questo compito usando il registro melò che ha imparato dai film più volte citati, talvolta deragliando da un realismo, che non appena manifesta un certo condizionamento viene deformato dall'approccio camp e dai vezzi transgender, e talaltra usando elementi sintattici, o invenzioni sorprendenti, o formali strutture ricorrenti per ricordare che si tratta di fiction.


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