Televerdad stava per andare in onda.
Erano le 8 di sera.
Intorno a un tavolo erano seduti Ana Espinosa, il commissario Pietri e Julia Rauch, ambiziosa e spesso brillante deputata sulla soglia dei quarant'anni, con i capelli scuri raccolti in uno chignon e una stola di volpe bianca sulle spalle.
La trasmissione ebbe inizio.
Ana Espinoza disse:
«Buonasera. Siamo qui con l'oorevole Julia Rauch del partito...»
«Mi scusi, Ana,» la interruppe Julia Rauch «ma vorrei chiarire che in questo momento non rappresento alcun partito. Ho sì l'onore di rappresentare il Congresso della Nazione. Sono la presidente della Commissione d'Inchiesta sul caso Van Gogh».
«D'accordo Julia» concesse Ana«È molto incoraggiante sapere che l'intero Congresso ha deciso di collaborare alla soluzione di questo caso». Guardò Pietri. Chiese: «Cosa ne pensa di questa decisione, commissario Pietri?»
Pietri si accese una sigaretta. Con aria sprezzante, disse:
«Se il congresso vuol darsi da fare, che lo faccia. Per quel poco che fanno, male non gli farà»
Julia Rauch lo guardò con occhi di fuoco. Chiese:
«Cosa vorrebbe insinuare?»
Pietri fece un risolino da gradasso.
(Los Crimenes de Van Gogh,
di José Pablo Feinmann, 1994,
trad.it. di Gina Maneri, Cinebrivido
Marcos y Marcos, Milano 1998, pag. 136)