Uno spirito s´aggira per l´Argentina; non è la Decadenza, ma di questa mantiene la melanconia. La nazione è orfana della sua frontiera, spezzata dallo spartiacque del proceso militar, mentre il disinganno lascia in eredità la zavorra del provincialismo espressa dalla sudditanza degli intellettuali verso USA e Europa che Solanas stigmatizzò in La hora de los hornos (1968); a questi zerbini dei gringos il regista contrapponeva un´identità nazionale poggiante sul riconoscimento dello sterminio degli indios e dei gauchos. Questa identità sudamericana ispirò a Solanas El Viaje, una satira feroce del Governo Menem. «Ti ricordi cosa diceva il barman di Casablanca alla francesina?» stava chiedendo a Ferdinando.
Colombres, due o tre volte al mese, noleggiava Casablanca. Un'abitudine che ne aveva indotta un'altra: quella di portare con la pioggia o con il sole, un impermeabile alla Bogart nella scena finale dell'aeroporto mentre dice a Ingrid Bergman A noi rimane sempre Parigi, o mentre spara il colpo mortale al maggiore Strasser, o sente dire a Claude Rains l'impeccabile frase destinata a salvarlo, Fermate i soliti sospetti.
(Los Crimenes de Van Gogh,
di José Pablo Feinmann, 1994,
trad.it. di Gina Maneri, Cinebrivido
Marcos y Marcos, Milano 1998, pag. 27)

Primo Stralcio dal libro di Feinmann
Video di Sofri sulla Patagonia Dopo Buenos Aires Viceversa