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9° Festival Internazionale Cinema delle Donne
Torino, Teatro Nuovo, 1 - 9 marzo 2002
I premi

Il Festival propone ormai da otto anni un viaggio con le immagini e le storie più belle e intense realizzate dalla cinematografia femminile contemporanea.

Organizzato da LA MO-VIOLA - Associazione Culturale per la produzione e la diffusione della cultura delle donne e per lo sviluppo della ricerca di un loro linguaggio, diretto da Clara Rivalta, il Festival da sempre si impegna a garantire uno spazio dove presentare il meglio della produzione cinematografica femminile contemporanea internazionale.

Come negli altri settori, anche nel cinema la presenza femminile testimonia un processo dinamico di crescita. Le donne registe non solo sanno mettere a fuoco i termini dei problemi in tutte le loro sfaccettature, ma, con quel modo tipicamente femminile di sentire e affrontare le questioni, avanzano soluzioni, indicano e tracciano nuovi percorsi passando per le ragioni del cuore e della mente, con determinazione, passione e lucida sicurezza.

Film che arrivano da tutto il pianeta, dagli Stati Uniti all'Iran, dalla Germania al Canada, dalla Francia al Giappone, dai Paesi Bassi alla Gran Bretagna, dalla Grecia alla Nuova Zelanda e all'Australia.

Come di consueto, nucleo del programma sarà il Concorso Internazionale, con film inediti in Italia e realizzati negli ultimi due anni: dodici lungometraggi, venticinque cortometraggi e sedici documentari, in Concorso per il Premio del Pubblico e i Premi delle Giurie.

Con venti tra studentesse e studenti dai quattordici ai diciannove anni che formano la Giuria del Concorso
Internazionale Scuola, si ripete la formula di successo che premia il miglior film in una selezione di film scelti con un occhio attento al pubblico più giovane. Continua altresì la collaborazione con le scuole, un festival nel festival, con le mattinate dedicate alla proiezione di film per le classi Medie Inferiori e Superiori, sezione che ha riscosso nelle passate edizioni il tutto esaurito, con oltre tremila presenze.
I film in concorso sono:

-Creme Glacée, chocolat et autres consolations (Canada) di Julie Hivon
-Glass Tiers- Lacrime di vetro (Hong Kong) di Lai Miu-suet
-Like Father - Di padre in figlio (Regno Unito) di Amber Production Team
-My First Man (Stati Uniti) di Christine Lahti
-Wie Feuer und Flamme (Germania) di Connie Walther
(Per poter assistere alle proiezioni, le classi devono prenotare telefonicamente alla segreteria del festival)

Nelle sezioni collaterali, segnaliamo Le pioniere italiane della macchina da presa, omaggio alle registe italiane del cinema muto: personaggi dimenticati che si muovevano davanti e dietro la macchina da presa agli albori del cinema, nomi di donne forti che producevano e dirigevano.
Una per tutte, la napoletana Elvira Notari, di cui verranno presentati almeno due film: una presenza di rilievo, che fece del cinema napoletano una realtà anche commerciale, di grande impatto popolare.

Uno sguardo anche al Medio Oriente e all'Africa del Nord: l'anno scorso la vincitrice del Festival è stata la tunisina Moufida Tlatli con il bellissimo La saison del hommes che raccontava la storia di un villaggio dove le donne vengono lasciate sole per tutto l'anno, con i loro mariti costretti a lavorare in città a vendere tappeti.
Il cinema arabo e mediorientale suggerisce molti temi e argomenti anche di attualità , legati alla coesistenza e la comprensione tra culture diverse. Un'occasione da non perdere, per andare al cuore di problemi che ci toccano da vicino, raccontati questa volta non per interposta persona, ma direttamente dalle voci delle protagoniste. Avremo film che provengono dall'Africa del Nord (Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco) e dal Medio Oriente (Libano, Palestina, Siria). Più di venti ore di proiezioni con film di fiction, cortometraggi e documentari. Un excursus cinematografico che parte dagli anni Ottanta per arrivare fino ai nostri giorni.

Nella sezione Percorsi femminili, una ventina di titoli divisi in cortometraggi, documentari e lungometraggi. In questa sezione, troviamo ben cinque titoli italiani
- Faces of New York di Monica Madrisan
- Cho, canto devozionale Buddista di Cristina Bruno e Valeria Negro
- Il viaggio di Giuseppe di Emma Rossi Landi e Giulia Tronci
- L'altro ieri di Gabriella Romano
- Noialtre di Elena Bougleux

La manifestazione torinese con i suoi film e le sue registe provenienti da tutto il mondo offre un calendario fitto di appuntamenti irrinunciabili: non solo film, ma incontri, dibattiti, eventi speciali, feste, concerti.
La mattina, le proiezioni sono dedicate alle scuole.

Concorso lungometraggi
Sono dodici i titoli che partecipano al Concorso Lungometraggi, con opere che provengono da Argentina, Canada, Francia, Germania, Hong Kong, Giappone, Grecia, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti.


Argentina
HERENCIA di Paula Hernandez
Opera prima per Paula Hernandez con un film che ha già partecipato a numerosi festival (Mosca, New York, Los Angeles, Montreal..). La storia di Olinda, emigrante italiana che vive ormai da più di quarant'anni in Argentina. Pensa sempre che dovrebbe partire, tornarsene in Italia, vendere il piccolo ristorante che ha messo su. Peter è un giovane tedesco alla ricerca della ragazza di cui si è innamorato. I due, conosciutisi per caso, iniziano un rapporto di amicizia e anche di lavoro che li aiuterà a affrontare in modo costruttivo i nodi irrisolti delle loro vite.

Canada
Creme Glacée, chocolat et autres consolations è firmato da Julie Hivon al suo esordio nella regia. Le avventure e le disavventure di tre amici, Suzie, Samuel e Judith, tra amori fugaci, drammi familiari e soldi che non ci sono. ...Volevo trattare il tema con spirito, perché mi sembrava che l'esistenza fosse qualcosa di deliziosamente ironico. Il film rasenta il limite del riso e delle lacrime, della disperazione e della derisione. E'un tenero film sull'amicizia, sull'amore e sull'idea che ci facciamo troppo spesso di questo sentimento".

Suddenly Naked (Nuda con me stessa) di Anne Wheeler.
Donna di successo, scrittrice alla moda, single bellissima, la protagonista vive in maniera nevrotica la sua vita, scendendo pericolosamente una china che la può portare alla solitudine e all'esaurimento della sua vena creativa.
Incontra un giovane scrittore (più giovane di lei di quasi Vent'anni) che lei ammira e ama. Ma rischia di perdere del tutto di vista quello che conta veramente per inseguire la propria immagine pubblica...
Il film, interpretato da Wendy Crewson e Peter Coyote, è l'opera più recente di Anne Wheeler, regista cinematografica e televisiva che per i suoi contributi alla cultura canadese è stata nominata Ufficiale dell'Ordine del Canada. Ha già partecipato al Festival Internazionale Cinema delle Donne di Torino con Better than Chocolate.
ANTEPRIMA NAZIONALE

Francia
Change Moi ma vie di Liria Béjéja, interpretato da Fanny Ardant: storia di due fallimenti e di due culture, con i due protagonisti il cui destino viene a incrociarsi per caso. Lei è un'artista che ha perso la sua strada e non ha più fiducia in se stessa, lui un giovane algerino costretto al marciapiede per poter sopravvivere. Lo stare insieme, li porterà a conoscersi e a farsi forza l'un l'altra.La regista ha esordito nel 1987 con Avril Brisè, lungometraggio che ha vinto il Gran Premio del Pubblico al festival di Locarno e ha ottenuto una nomination ai Cèsar per la Miglior Opera Prima.
ANTEPRIMA EUROPEA

Germania
Wie Feuer und Flamme di Connie Walther (opera prima).
Nel 1982, a Berlino c'è ancora il Muro. Nele ha 17 anni e vive a Berlino Ovest. Captain, capo di una band punk, vive a Berlino Est. Il loro amore sembra destinato a vita breve: una città divisa, sospettosa, con l'ombra della Stasi, la polizia segreta, che copre il cielo come una nuvola nera. La musica diventa un elemento di sovversione, l'amore una sfida che può essere persa.

Giappone
Yurisai (il festival dei gigli) di Sachi Hamano. La regista ha cominciato a lavorare nel '68, riuscendo ad affermarsi in un modo, quello della cinematografia giapponese, dominato dagli uomini. In più di trecento film, ha affrontato i temi della sessualità vista attraverso lo sguardo di una donna. Qui abbiamo sette donne anziane che vivono ormai come in un pensionato, tutte vicine di casa. Il nuovo vicino è un arzillo vecchietto che comincia a corteggiarle tutte. Dapprima inconsapevoli, le sette amiche scopriranno alla fine che il nuovo venuto va a letto con tutte quante. E riesce a farle felici tutte.
ANTEPRIMA EUROPEA

Grecia
Risotto di Olga Malea. Eugenia e Vicky, una fotografa di moda, l'altra stilista decidono un bel giorno di piantare i mariti per dar loro una lezione. Scoprono che stare tra donne è molto più piacevole. I mariti cercano di riconquistarle o, almeno, di portarsi via i figli. Ma non sanno a cosa andranno incontro... Risotto è il terzo lungometraggio per Olga Malea, che ha partecipato ai festival di Mosca, Shangai, Karlovyi Vary.

Hong Kong
Glass Tears (Lacrime di vetro) è lopera prima di Lai Miu-Suet. Il malessere giovanile, il senso di ribellione e di insofferenza, la mancanza di relazioni costruttive nel tessuto sociale: la giovane regista dice:
Il periodo delladolescenza è uno stato mentale transitorio durante il quale siamo al tempo stesso bambini e adulti. E come il vetro, freddo e fragile. Ti sembra di poter osservare il mondo attraverso di esso, invece ti senti in trappola e sei solo.

Paesi Bassi
De Vriendschap (L'amicizia) di Nouchka van Brakel.
Un film che ha come tema quello dell'eutanasia. L'amicizia è quella che lega due adolescenti, Pieter e Gijs. Due amici che si perdono di vista, per ritrovarsi quarant'anni dopo. Un'amicizia che avevano giurato eterna e che cercano di riprendere da anziani. Sarà proprio la confessione di una grave malattia che rinsalderà la loro amicizia e la metterà alla prova. Nouchka van Brakel lavora come sceneggiatrice e
regista sia per la televisione che per il cinema. Nel 1979 un suo film, A woman like Eve èstato candidato all'Oscar.
ANTEPRIMA NAZIONALE

Regno Unito
Like Father (Di padre in figlio) di Amber Production Team: è il malessere che si trasmette di generazione in generazione in una povera contrada dell'Inghilterra di nord-est, devastata prima dall'industria mineraria e poi dal suo declino.
Il film è firmato dall'Amber Films, una società fondata nel '69 con lo scopo di creare uno studio cinematografico che si occupasse delle comunità operaie della zona e che, nel corso degli anni, ha prodotto numerosi documentari, lungometraggi e animazioni. Per Like Father, Amber ha ingaggiato abitanti di East Durham, assegnando i ruoli principali a interpreti che, seppur privi di esperienza di recitazione, hanno dato grande prova delle proprie capacità . L'opera ha partecipato a numerosi festival, tra i quali Créuteil, Emden, Sydney e Vancouver.

Stati Uniti
A Woman's a Helluva Thing (la donna è una cosa davvero incredibile) di Karen Leigh Hopkins.
La storia di un macho invischiato in una storia familiare che gli farà perdere molte delle sue certezze: firmato dalla produttrice e scrittrice Karen Leigh Hopkins al suo esordio come regista, A Woman's a Helluva Thing (la donna è una cosa davvero incredibile) è interpretato da Penelope Ann Miller, Angus MacFadyen e Ann Margret. ...Ho avuto una relazione con un uomo estremamente machista, con tanto di atteggiamenti e cliché che il termine implica. Un giorno, mi misi a pensare: Quale sarebbe la cosa peggiore che potrebbe "scombussolare" il mondo di un uomo come questo? La risposta mi venne spontanea: "Scombussolare l'idea che hai dell'amore". Mi ricordo che sorrisi lentamente, mentre le idee mi affioravano in testa."
[Karen Leigh Hopkins]

My First Man di Christine Lahti
Interpretato da Albert Brooks, LeeLee Sobieski, John Goodman, il film E' l'opera prima come regista di Christine Lahti, attrice di cinema, tv e teatro, la cui carriera è ricca di riconoscimenti e di premi. Presentato alla serata di apertura del Sundance Film Festival, My First Man racconta la storia di una diciassettenne ribelle e indipendente, dal look dark, con il piercing sul viso. I suoi rapporti con il mondo degli adulti non sono dei migliori. Un giorno incontra Randall, direttore di un negozio di abbigliamento, che viene colpito e incuriosito da quella ragazzina aspra e aggressiva.

Segreteria del Festival: 9.30-13.00 e 15.00-18.00
Tel: 011 4407801
Fax: 011 6690824

Ufficio stampa
[email protected] 348 2251419
[email protected] 349 5592347

L'indirizzo del Festival:
http://utenti.tripod.it/festivalcinemadonne/


I premi

L 'Argentina vince il primo premio (e anche un secondo
tra i documentari), e tra i premi si fanno notare
anche molti premi alla cinematografia tedesca e a
quella francofona (premi a film francesi e canadesi)
Una presenza costante del pubblico che ha affollato le
sale dove si svolgeva il festival conforta
l 'organizzazione: almeno sedicimila presenze a cui si
devono aggiungere i tremila studenti cui sono state
riservate le mattinate dedicate alle scuole.
Sono aumentati i film in concorso in tutte le tre
sezioni.
La sezione Percorsi femminili si è notevolmente
arricchita, ed è da segnalare la sezione non
competitiva dedicata alle registe del Nord Africa e
del Medio Oriente/Donne con e senza velo.
Gli accrediti sono stati 350, tra giornalisti (un
centinaio) e operatori culturali. Hanno partecipato al
festival case di distribuzione italiane e
organizzatrici di festival italiani ed europei.

Ufficio stampa
[email protected] 348 2251419
[email protected] 349 5592347


I PREMI

Concorso Internazionale Lungometraggi

La giuria composta da:

Mario Brusa, Annalisa Bugliani, Isabel Gardela, Sabina
Guzzanti, Luciana Tufani
segnala l 'ottimo livello dei film selezionati per il
concorso che ha reso particolarmente difficile la
decisione finale

assegna
a
Herencia (Eredità) di Paula Hernàndez- Argentina
Per l 'alto contenuto poetico della realtà della
immigrazione attraverso generazioni diverse e per lo
stile narrativo privo di retorica della sceneggiatura
e della regia, unitamente alla grande bravura degli
interpreti con particolare riguardo a Rita Cortese

il Primo Premio per il miglior lungometraggio
consistente in 2.500 Euro e una targa




Secondo Premio per il miglior lungometraggio
Targa
A Yurisai (Il festival dei gigli) di Sachi Hamano-
Giappone
Per la capacità di creare un mondo tutto particolare
riguardante il tema della terza età in cui l 'amore e
la ricerca dei sentimenti non si dimenticano, anzi
sono sempre sulla soglia del risveglio. Per la
delicatezza con cui vengono descritti i personaggi.
Con uno straordinario gruppo di attrici!

Terzo Premio della Giuria per il miglior
lungometraggio ex aequo
Targa
a
Wie Feuer und Flamme (Fuoco e fiamme)di Connie Walther
(Germania)
e a
Creme glacée, chocolat et autres consolations (Gelato,
cioccolato ed altre consolazioni) di Julie Hivon
(Canada)
"per la descrizione originalissima e realistica di
giovani che vivono in situazioni conflittuali dovute a
motivi politici e famialiari"




Concorso Internazionale Documentari

La giuria, composta da
Stefanella Campana, Marina di Loreto, Joan Rundo

Ha posto una premessa all 'assegnazione dei premi:
"Non è stato facile scegliere i documentari da
premiare, perché quasi tutti presentavano aspetti
interessanri. Alcuni ci hanno colpito per la forza del
tema trattato, altri per la qualità della regia"

Primo Premio della Giuria per il miglior documentario
consistente in 1.500 Euro e una targa

Ahlam Al-Manfa (Frontiere) di Mai Masri- Palestina
Per la forza drammatica del tema trattato senza
indulgere in facili enfasi. Emergono toni amari, senza
però mai scendere nel patetico. Colpisce la capacità
della regista di mantenere inatta la spontaneità delle
ragazze e dei ragazzi malgrado la tragicità del loro
mondo.
Secondo Premio della Giuria per il miglior
documentario
Targa ex aequo
A Obachan 's Garden (Il giardino della nonna) di Linda
Ohama (Canada)
Una lunga e tormentata vita raccontata con leggerezza
e poesia, Un amore materno negato e restituito lungo
il filo della memoria.

Secondo Premio della Giuria per il miglior
documentario
Targa ex aequo
Papà Ivàn di Maria Inés Roqués (Argentina)
Un omaggio al padre, famoso guerrigliero argentino.
Una ricerca senza facili mitizzazioni, un
documentario-verità di una figlia che vuole conoscere
un padre, non solo un eroe.

Terzo Premio della Giuria per il miglior documentario
Targa
Company Jasmine (Compagnia Jasmine)di Yael Katzir
(Israele)
Nonostante il difficile tema trattato la regista è
riuscita a ritrarre con onestà e abilità registica 5
giovani cadette durante il loro addestramento.

Menzione Speciale
Les enfantes du Blanc (I figli dell 'uomo bianco)di
Sarah Bouyain (Francia)
Mostra con abilità e coinvolgimento personale un
aspetto della colonizzazione occultato e rimosso.

Menzione Speciale
El batalett - Femmes de la Medina (El Batalett- Donne
della Medina) di Dalila Ennadre (Francia)
Un inno alla vita e al coraggio delle donne della
Medina e alla loro consapevolezza dei propri diritti.

Menzione Speciale
Hai mish eishi (Questo non è vivere) di Alia
Arasoughly (Palestina)
per "la capacità della regista di ritrarre il dramma
di una quotidianità ferita dal dolore e dalla
violenza"


TARGA DEL FESTIVAL

Il Festival inoltre ha deciso di assegnare una targa
alla regista palestinese di Hai Mish Eishi (Questo non
è vivere)
Con la motivazione
"ad Alia Arasoughly, costruttrice di pace"




Concorso Internazionale Cortometraggi


La giuria composta da

Michele Burgay, Fabrizia Galvagno, Silvana Sanlorenzo

assegna
Primo Premio della Giuria per il miglior
cortometraggio
consistente in 750 Euro e una targa
a O Branco (Il bianco) di Angela Pires e Liliana
Sulzbach (Brasile)
per il linguaggio visivo, per i bellissmi colori.
Perché premia il potere della fantasia:
paradossalmente il mondo colorato del protagonista è
quello in cui tutti vorremmo vivere.

Secondo Premio della Giuria per il miglior
cortometraggio
Targa
a Crevetten (Gamberetti) di Petra Biondina Volpe
(Germania)
Ecco cosa scaturisce dall 'incontro tra la giovane Lucy
e una vecchia signora imbottita di tranquillanti: la
signora Schmenzel ricomincia a vivere fino
all 'apparente contraddittorio atto finale. Ci è
piaciuto la forza della solidarietà e del contatto
umano.

Terzo Premio della Giuria per il miglior
cortometraggio
Targa
Khmissa di Molka Mahdaoui (Tunisia)
Per il bellissimo bianco e nero, per i suoni e per il
personaggio della vecchia mendicante. Perché questa
storia potrebbe accadere ovunque, per la totale
mancanza di retorica. E per la porta aperta e scura,
evocativa della morte.

Menzione
La solitude de Monsieur Turgeon (La solitudine del
Signor Turgeon) di Jeanne Crépeau (Canada)
Per il finale esilarante e perché gli acquisti
sfrenati davvero non colmano la solitudine.

Menzione
The Writer 's Model (La modella degli scrittori) di
Dianna Turner (Usa)
Per il sarcasmo con cui la protagonista affronta e
annienta la bizzarra platea di uomini.

Menzione
Amores que matan (Amori che uccidono) di Iciar Bollain
(Spagna)
Per l 'importanza del tema quotidiano ed attuale della
violenza sulle donne




Premio Concorso Internazionale Scuola

targa d'argento offerta dalla Regione Piemonte
Pemio per il miglior lungometraggio
Wie Feuer und Flamme (Fuoco e fiamme) di Connie
Walther (Germania)

La giuria, composta da venti studentesse e studenti
delle Scuole Superiori motiva così la sua scelta:
Premesso che la scelta non è stata semplice data
l 'alta qualità dei film in concorso, noi della Giuria
del Concorso Internazionale della Scuola abbiamo
deciso di premiare Wie Feuer und Flamme di Connie
Walther in quanto intreccia sentimenti personali ad
una situazione storico-politica particolare. Riesce a
comunicare in maniera molto efficace la reale
difficoltà degli adolescenti in una Berlino divisa.
Abbiamo notevolmente apprezzato il punto di vista, non
paternalistico e recriminatorio nei confronti della
realtà punk, la fedeltà nella ricostruzione dei
costumi e degli ambienti, l 'originalità nella scelta
della colonna sonora.

Menzione
My First Mister (Il mio primo uomo) di Christine Lathi
(Usa)
"perché è il film in cui emerge maggiormente il punto
di vista femminile della protagonista. E ' stato facile
per noi immedesimarci nella figura di questa teenager,
Jennifer, considarata "diversa" e perciò esclusa da
una società conformista, che trova comprensione in un
uomo apparentemente all 'opposto di lei. Il
coinvolgimento è garantito anche grazie alla scelta
della musica, del linguaggio cinematografico
utilizzato e dall 'interpretazione degli attori"
Menzione
Glass Tears (Lacrime di vetro) di Carol Lai Miu-Set
(Cina)
"per averci fatto avvicinare ad una realtà diversa e
lontana dalla nostra, animata dagli stessi problemi
adolescenziali, anche se affrontati in maniera
differente. Pur usando un ritmo ed un linguaggio
cinematografico per noi inusulai, la regista è
riuscita a coinvolgerci e a comunicarci il suo
messaggio"

PREMIO DEL PUBBLICO
Miglior lungometraggio
A woman 's a helluva thing (La donna è una cosa davvero
incredibile) di Karen Leigh Hopkins, USA

Miglior Cortometraggio
Alles fuer den Hund (Tutti i cani hanno un giorno
fortunato)
di Birgit Lehmann (Germania)

Miglior documentario
Une suisse rebelle - Una svizzera ribelle
di Carole Bonstein (Svizzera/Francia)


Premio Speciale "zainetto d'oro"
offerto dalla redazione di Zai.net
Giuria composta da: Elena Poletti, Elisa Giarrizzo,
Federica Ursoleo, Valeria D 'Aprile, Patrizia Demartino
e Stella Forciniti

Premio per il miglior lungometraggio a:
Wie Feuer und Flamme (Fuoco e fiamme) di Connie
Walther (Germania)
per il ritmo incalzante della trama, per il
coinvolgente intrecciarsi della realtà storica e di
una appassionata storia d 'amore adolescenziale, per la
rappresentazione veritiera delle lotte giovanili e il
senso del "gruppo". La colonna sonora punk si adatta
bene ai temi del film.

Menzione Speciale
My First Mister (Il mio primo uomo) della regista
Christine Lathi (Usa)