Come si organizzarono?

Lo studio del genocidio fa, inoltre, riflettere sul funzionamento delo stato moderno. La deportazione degli ebrei e la loro eliminazione nelle camere a gas non sarebbero state possibili senza la complicitŕ di molti. C'è stato bisogno di impiegati per preparare tutti quegli schedari, delle forze dell'ordine per arrestare gli ebrei, di funzionari per organizzare i lager, di salariati per sorvegliarli, e di tante altre persone per condurre gli autobus fino alle stazioni, guidare i treni fino ai centri di sterminio, programmare gli orari ... Nessuno di questi individui sapeva con chiarezza che il suo lavoro era inserito in una catena che alla fine avrebbe permesso di uccidere milioni e milioni di uomini. Nessuno di loro in apparenza ha fatto nulla di male, si č limitato semplicemente a svolgere il suo lavoro in modo coscienzioso. È ovvio che queste osservazioni non possono essere applicate a gente come Himmler o Eichmann, loro sapevano benissimo quello che facevano. Ed è altrettanto ovvio che se non ci fosse stato lo schermo della guerra, cose simili non sarebbero mai potute accadere. Ma molti non hanno saputo, potuto o voluto opporsi all'avanzare di eventi che non avevano desiderato. Durante il processo di Maurice Papon, segretario generale della prefettura della Gironde, responsabile di aver firmato varie carte che organizzavano la deportazione degli ebrei da Bordeaux, si è parlato di «crimine burocratico». La semplice firma di un funzionario che ubbidisce al suo superiore gerarchico può permettere, in certi casi, di uccidere delle persone. Insomma ci si scontra ancora con la solita sconcertante indifferenza, quella dei vicini come quella delle grandi potenze.

(Wieviorka, Annette, Auschwitz expliqué à ma fille, Parigi, Éditions du Seuil, 1999, trad.it. Auschwitz spiegato a mia figlia, Torino, Einaudi, 1999, pp.55-56)