Ricostruzioni storiche totali

5. Sfondo presunto finto su finzione
Il ritorno di Cagliostro di Ciprì e Maresco

Incalza la ricostruzione realizzata con i ritmi del cittadino Kane, che ha subito una deformazione grottesca, ma rimane un canovaccio forte, almeno nella parte eroicomica degna di Ed Wood, dove però i golfini sono diventati infagottamenti di bigotte. Potente anche la parodia velenosa e l'omaggio contemporaneo a quel cinema alluso o appeso sui muri. Infatti al mondo dell'informazione di Welles si sostituisce l'immaginario cinematografico accentuando la sudditanza al comune senso religioso, dello stato (mafioso, ma questo aggettivo non può che essere un ossimoro per qulunque stato) e così la coraggiosa similitudine con le pecore campeggia all'inizio programmatica nel fuoco d'artificio di invenzioni e comicità.

Il nuovo registro da metà pellicola in avanti è così palese che non può non essere voluto: dalla burla irrispettosa e anarchica che racconta un'improbabile storia che nell'Italia attuale potrebbe tranquillamente essere credibile (co Dell'Utri nella parte del cardinale), la stessa storia è raccontata come a voler far passare per uno scherzo folle lo sberleffo, ma al contrario di quello che poteva essere l'intento delle stesse procedure del cinema espressionista che ridimensionava a livello di sogno le denunce di orrore incombente, in questo caso l'effetto è contrario: il fatto che sia così smaccato lo rende altrettanto falso e se possibile ancora più grottesco per la sua finzione che risulta in questo modo addirittura più falsificatrice e al contempo dona risalto all'intervista alla cinico tv fatta al critico, ribaltando vero e falso almeno un certo numero di volte in una singola sequenza.

E poi come resistere alla tentazione di mettere a confronto il catalogo della Trinacria con le apologetiche vite di santi (il "disgustoso" film La vita di santa Rosalia) con la fiction di raiuno su madre Teresa, agiografia della micragnosa invasata, l'albanese intrallazzata, la costruttrice di baracche in zone proibite sovvenzionata da bancarottieri - da lei poi difesi in processi americani - che si andava a curare nelle cliniche americane lasciando i poveretti sulle panche perché così erano più vicini a Dio, privandoli (loro, mica lei) dei calmanti e degli analsegici perché soffrendo si vincevano il paradiso (sempre loro, mica lei).

Nessun elemento di squallido potere si salva dal suo orrore mostrato nei suoi eccessi. E allora il film sulla Mamma, la Madonna (da Oscar: "Questa non è la madonna, è la scimmia di Tarzan" "È mia madre"), lo zio d'America. Vetriolo puro sul cardinale e l'istituzione ecclesiastica... E poi arriva l'attore: che è Freddy Krueger e si lancia davvero dalla finestra sconfortato e alcolista. A sancire l'impossibilità anche solo di mettere in scena la Trinacria, altro che Benvenuti e i suoi inani sforzi di mostrare documenti comprovanti, di esibire fatti inoppugnabili: prima dei fatti va rivoluzionata l'immaginazione, prima di manutenere la memoria si devono riconoscere i virus che ammorbano da sempre il linguaggio per poter raccontare la memoria! e si può racontare tutta una ricostruzione falsa per poi denunciarla come tale; in questo sta la differenza, che può abituare a riconoscere la manipolazione. Per fare questo ci vogliono nuove alchimie, quelle di Cagliostro.
Ecco perché una volta comicamente rivoluzionato il mondo di riferimenti il duo Cinici-tv hanno potuto tentare l'esperimento del racconto della Trinacria, Portella compresa. Tutto è inutile, ma gli infiniti formati fotografici sono l'unica verità a cui appellarsi: un'illusione, una magia, un esoterismo.
Mogli di marziani e figli infami passano attraverso le pupille cinefile del bambino che è filtro vergine di quell'universo svelato da un nano lynchiano.