Festival Internazionale Cinema Giovani

Recensioni
Annotazioni sospese nel tempo "reale" del Festival

Robert Kramer
Doc's Kingdom
di Robert Kramer
Francia, Portogallo, USA 1987
(C'e' anche un'altra recensione!)

Un padre ed un figlio, divisi dalla distanza e dall'inconsapevolezza della loro presenza sul mondo. Doc e il frutto di un concepimento in una cappella di un carcere. Seme innestato nel grembo di una donna che ha amato molto e a cui scrive una lettera all'anno come segno di amore che si perpetua a distanza nei tempi a venire. Storia di un incontro che si origina da uno scontro: il padre aggredisce il figlio con un'arma da fuoco perché lo crede un aggressore in quella periferia desolata in cui si trova a vivere. Storia di un'agnizione che contraddice la convinzione del figlio che il padre sia morto diversi anni prima. Storia anche di una incomunicabilità tra due generazioni e tra due tipi umani molto più simili di quanto non appaia. Storia di un incontro tra due diversi continenti separati da una immenso oceano. Ma anche riflessione sull'essere americani fuori dal proprio contesto, a contatto con una realtà differente ed ostile (Doc si ritrova la scritta "Usa Go Home" sulla soglia di casa), sradicati dalla propria cultura nativa, affogando nell'alcool i propri pensieri (il barista è interpretato dal Joao Cesar Monteiro de La comedia de Deus), ed imbattendosi in difficili e squallide quotidianità (la povertà dei quartieri periferici, il rapporto con la malattia terminale di un paziente che somiglia a James "Jimmy" Cagney). Padre e figlio si formano durante la narrazione, le loro personalità diventano ben definite a mano a mano che la storia procede sui piani della (tentata) reciproca conoscenza. Una conoscenza che procede per orizzontalità, per campi e controcampi che mettono a confronto due facce che si scrutano, si cercano ma non si incontrano. I due si dividono, si stringono semplicemente la mano su un pontile che richiama quel mare che li allontanerà ancora una volta, forse per sempre. Ma, paradossalmente, è anche l'inizio di un nuovo rapporto: le lettere una volta inviate annualmente alla donna che Doc amava, ora saranno indirizzate al figlio, in una metonimia sentimentale che dilata i legami ma non li spezza. Lo sradicamento continua, ma un piccola ancora di salvataggio rimane collegata.

Giampiero Frasca


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