Il personaggio di Shlomo oscilla tra due forme e due collegamenti abbastanza ben delineati.Da un lato lo scemo del villaggio, quasi a fare da controcanto (sicuramente con meno stecche) agli idioti troppo smaliziati (e infatti
inceppati) di von Trier. Invece Shlomo non si inceppa mai; si ferma un
attimo, ci ragiona un momento e, nel suo ricordo fantastico, rimette a
posto, anzi in moto ogni cosa. Non sappiamo quanto della sua fantasia lo
spinga in alto nella considerazione dei compaesani, comunque non si
immagina mai integrato, ma piuttosto solitario, pronto a intervenire
anche se non gli viene richiesto, raffinato mediatore invece che
provocatore, ma sempre arrampicato a godersi la velocita' sul tetto del
'suo' treno.
Altro riferimento e', sia visivamente che a livello motorio, il comico
del cinema classico. Se la stravaganza e il cappello lo affiancano a
Chico Marx, la conflittualita' con la materia lo mandano ancora piu'
indietro, ai primi slapstick che infatti Shlomo reinterpreta
magistralmente quando "ispeziona" il treno in fase di ristrutturazione e
lo "subisce".
Shlomo non e' solo la guida e l'ideatore di un viaggio fantastico, ma e'
anche il crossover alto-basso, il balzare in piu' direzioni che deve in
teoria disorientare i nazisti (e che esaspera le brigate comuniste
all'inseguimento), la tensione all'attraversamento che lo porta a essere
ubiquo e in moto perpetuo, lo spinge a ricercare grazie al fiuto dei cani
le tracce dei compagni dispersi nel bosco e lo conduce attraverso i
vagoni a lunghe (si immagina) sedute di ascolto del nazista "per forza",
sempre piu' schizofrenico.
C'e' molta geografia mentale/emozionale in questa figura
dell'attraversamento (che infatti gode nel "primo" finale del ritrovarsi
collettivo sul confine) e la tattica dello spiazzamento dell'avversario
e' uno degli elementi migliori del racconto: lo spiazzamento parte fin
dalla fuga, quando il nemico si trova letteralmente "privato della
piazza" e dell'oggetto della propria inimicizia, per compiersi appieno
nel tortuoso percorso inventato sui rigidi binari e nelle studiate
tecniche mimetiche; nel sostituirsi al nemico per renderlo migliore.
Luther Blissett non avrebbe saputo fare di meglio...
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