Morettismi

Non ho trovato molta attinenza tra Haneke e il nostro Nanni. Anche perchè il suddetto nostro sembra tenersi sempre ben dentro le proprie paranoie (con qualche luogo comune di troppo, secondo la mia modesta opinione) e vedere il mondo circostante come attraverso un cannocchiale girato al contrario. Haneke è sociale(soparttutto se paragonato a quel film francesa di quest'nno ambientato a Marsigli di Gediguia di cui ora non ricordo il titolo. Haneke ti fa partecipare, mentre Moretti rimane prigioniero delle sue pippe e paranoie e racconta del mondo solo attraverso i drammi che lo toccano (o potrebbero) da vicino.


Moretti diventato padre ha dovuto e sentito l'esigenza di parlare del figlio, ricordi? Ce lo ha mostrato, ce lo ha donato cinematograficamente come in un documentario della sua vita.


Quando balla con la madre Moretti ha quella sua non faccia, quando incontra Bianca Moretti ha quella sua non faccia, quando gli muore un figlio Moretti continua ad avere quella sua non faccia, quella non faccia che può identificarsi in quello che lui definisce essere "il mito del non attore". Il quotidiano di Moretti è un quotidiano visto da una persona che non ha un faccia: e dicendo questo comunque gli restituisco una sua dignità., in qualche maniera, cosa che non era nelle mie intenzioni. A me piaceva il primo Moretti quest'ultimo non mi convince per niente. Mi si perdoni per questa mia affermazione assolutamente controtendenza.


Moretti non mi convince, e la stessa abilità quasi furba che tui riscontri in Muccino io la vedo nelle ultime produzioni morettiane, esemplare l'ultima.
Certo il suo è un lavoro più sottile ma comunque ....Pure Moretti è frutto di un certo tipo di evoluzione televisiva ...anche Moretti mira a rivolgersi ad un suo pubblico e ogni suo film è costruito in questo senso.


Fino a quando Moretti si limitava ad affrontare paranoie a lui conosciute che magari lo avevano toccato in gioventù o magari successivamente in età più adulta la cosa mi poteva interessare e secondo me aveva un senso .