Il cinema può indurre a due tipi di storia, una sensibile a tutti i dettagli, l'altra in grado di distinguere soltanto le grandi masse. Secondo quest'ultima non è mai cambiato nulla, mentre, secondo la prima, tutto cambia con enorme rapidità. Ma dove si colloca il cambiamento? L'esistenza di dati tecnici non può essere ignorata, ma non può neppur essere sopravvalutata in base al punto di vista nel quale ci collochiamo.
(J.L. Leutrat, Il cinema in prospettiva: una storia)
Quanto incide la protesi tecnologica sull'evoluzione di un
linguaggio?
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Si è scritto, a proposito del film The Rock di Michael Bay, che la velocità del montaggio non era il prodotto di unintenzione estetica ma di un dispositivo tecnologico. Il micropiano non era una vera scelta: si poteva fare, allora lo si è fatto. |
Questo impedisce che i costi possano realmente diminuire e
dare spazio a nuove frontiere creative.
A livello produttivo, sempre maggiore è il peso, nei tempi e conseguentemente nei costi, di R&D (ricerca e sviluppo); da questo punto di vista, il film si avvicina definitivamente alla categoria del software. A livello di fruizione, precedentemente si era in una fase in cui limmagine era un alternarsi di fotografie e di effetti speciali: secondo una scala che attraversava i generi si arrivava ad alcuni non rari casi in cui il film era l'intervallo tra un effetto e l'altro; ora il digitale va verso un continuum, praticamente potrebbe essere considerato concettualmente una terza banda a fianco di quella sonora e di quella fotografica. Questo ovviamente ha delle implicazioni anche nella percezione del pubblico, che in questo momento di transizione, però, è ancora contaminato da scorie di realismo, troppo sensibile all'artificio e alla ricerca (che esteticamente non porta da nessuna parte) della sua visibilità.