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Rounders Anno: 1998 Regista: John Dahl; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 05-09-1998
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Rounders
di John Dahl
Con Matt Damon, Edward Norton, John Turturro, John Malkovich, Martin Landau
Il genio ribelle ha abbandonato i calcoli esponenziali
e trigonometrici e si è seduto al tavolo da gioco: Will Hunting è
diventato Mike McDermott, giovanotto ambizioso ed intelligente in bilico
tra la passione bruciante per il poker (del tipo più pericoloso,
lui non gioca per i soldi, ma per raggiungere i massimi livelli, diventare
il campione mondiale) e la carriera di avvocato. E' lui stesso ad introdurci
ed a condurci nel suo mondo (il protagonista è infatti anche il narratore),
fatto di sfide impossibili, amici incapaci di giocare in modo pulito, gentaglia
disposta a distruggerti per recupare un credito ma anche di amici che si
offrono senza nulla chiedere in cambio e professori disposti a rimetterci
in prima persona pur di sostenere dei ragazzi in cui credono.
Di tavolo in tavolo, Mike - Matt Damon (preso d'assalto alla conferenza
stampa tenutasi il 5 settembre presso la Sala Stampa dell'Hotel Excelsior)
riuscirà a confrontarsi con il nemico di sempre, uno strozzino di
origine russa soprannominato KGB (John Malkovich), ed a crescere, nonostante
tutto: foss'anche solo per imparare attravero le parole di un anziano professore
(e poi, sulla sua pelle) che non si può fuggire dalla propria natura.
Un cast stellare per il primo film americano in concorso alla 55a Mostra
del cinema di Venezia, dove come al solito si fa notare in modo prepotente
John Turturro (qui in un ruolo più impegnativo del cameo regalatoci
dal film di Spike Lee), e dove Matt Damon si conferma uno degli attori più
promettenti del cinema americano: un sorriso disarmante ed una presenza
scenica notevole per quello che è considerato a tutti gli effetti
l'anti-Di Caprio. Perfettamente a suo agio sia nella parte dell'orfano disattato
che in quella del soldatino sperduto che in quella del giocatore d'azzardo
più accanito.
Un film decisamente ben fatto, divertente ed interessante, avulso da qualsiasi
tipo di morale, e sì che il contesto sembrerebbe offrirne a non finire.
E, allo stesso tempo, una bella panoramica, davvero a tutto tondo, sul mondo
dei bassifondi statunitensi.
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