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Mission Impossible II
Anno: 2000
Regista: John Woo;
Autore Recensione: Andrea Caramanna
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 03-07-2000


Mission impossible II

Visto al Taormina Film Festival 2000Visto al
Taormina Film
Festival 2000

Mission: Impossible II
Regia: John Woo
Sceneggiatura: Robert Towne
Fotografia: Jeffrey L. Kimball
Interpreti: Tom Cruise, Dougray Scott, Thandie Newton, Ving Rhames
Produzione: Tom Cruise, Paula Wagner
Origine: USA, 2000, 124 min.

La più grande sfida di John Woo è questo Mission: Impossible II: spingere l'azione fino all'estremo, senza peraltro usare la tecnologia, ma affidandosi alla esuberanza degli stunts. È chiaro a questo punto che le immagini del film hanno un solo effetto sullo spettatore, quello di coinvolgerlo emotivamente nel parossismo, nella tensione di ogni semplice gesto, ciascuno dei quali è parte di un'impresa, di una missione che supera chiaramente le possibilità umane. La sensazione di alcune sequenze - come del resto si può leggere nelle impressioni a caldo in conferenza stampa - è che ormai si tratti di una dimensione da videogame. L'entertainment sembra ormai bloccato dalle coordinate estetiche dei giochi informatici. Poco importa se Woo dichiari di non amare le tecnologie, anzi di non conoscerle nemmeno, e di preferire la tradizionale macchina da presa. Quest'estetica dei decibel, sembra aver trovato nello schermo cinematografico il suo perfetto supporto. Soltanto il grande schermo permette infatti la fruizione più adeguata del film.
Dal punto di vista linguistico gli amanti del cineasta di Hong Kong più amato in America, devono purtroppo rassegnarsi. L'impoverimento dello stile di Woo appare proporzionale al vuoto drammaturgico. È vero che Mission: Impossible II non pretende di creare tensione attraverso la psicologia dei personaggi. La caratteristica contrapposizione tra Bene e Male è davvero risibile, si sente subito che non è da qui che parte e si sviluppa l'azione. Come non funziona da stimolo la storia d'amore. La vera questione è il superamento delle prove, per passare come in un videogioco da un livello all'altro, e giungere così all'eliminazione del nemico, dunque alla fine del gioco.
Ed infatti gli strumenti virtuosistici tipici utilizzati da Woo, come il ralenti, si riducono quasi a una firma del regista, un altro marchio di fabbrica tra le varie griffe che attraversano il film, dai grandi gioielli ai telefonini, alle auto e perfino l'icona tipica dell'Australia, la baia di Sydney. Le dilatazioni temporali dello slowmotion non coincidono con situazioni drammatiche o di tensione, quelle che abbiamo apprezzato dai tempi di The killer fino a Face/Off, film quest'ultimo in cui la contrapposizione tra i due protagonisti li rappresentava su un piano di sottile ed ambigua equivalenza.
Persa ogni ambiguità cessa anche il gusto dell'inquietudine, e durante le sequenze più spettacolari si cerca di indovinare l'effetto speciale, la trovata di turno, ancora una volta per divertirsi.
La tensione, vera? Non è casuale, ma la si trova in una sola sequenza, quella ormai celebre del free climbing nelle montagne aguzze e rosse e le voragini dei canyons, almeno soltanto qui la vita e la morte sono legate alle forze istintive dell'uomo alla semplice forza muscolare delle dita sulle rocce.

Conferenza stampa con John Woo e Tom Cruise

Rispetto al film con Kubrick hai cambiato completamente genere...
Cruise: È stata una grande esperienza lo stesso perché credo che molta gente abbia avuto con questo film un'occasione di gran divertimento.

Crede che questo film rispetti meglio la serie televisiva rispetto al film di De Palma?
Anche se abbiamo usato elementi della serie, molti accorgimenti dipendono comunque dallo stile di regia, quindi il primo era diverso rispetto a questo proprio per il fatto che molte scene e sequenze sono state costruite da John Woo, e sono state sequenze molto difficili da eseguire.

Cosa pensa del cinema americano, così legato al grosso budget e agli effetti speciali, dal punto di vista del lavoro d'attore?
Penso che l'attore non sia mai penalizzato dal genere di film, amo tutti i tipi di film, tento di fare film anche molto diversi tra loro, e cerco soprattutto di divertirmi sempre. Molti film di Woo li ho conosciuti al mercato nero, sono fantastici ecco perché ho voluto lavorare con lui.

Come considera questo film rispetto ai suoi precedenti, relativamente al film d'azione... (domanda rivolta a Woo)
John Woo: A me non piace la tecnologia soprattutto legata all'azione, le mie scene d'azione sono spesso molto emotive. Quando Tom mi ha offerto questo progetto, gli ho chiesto subito di utilizzare il meno possibile immagini al computer, le mie scene d'azione sono quasi un balletto, non so niente di computer, ed è meglio che continui a fare cinema a modo mio

Cruise: Le grandi sequenze come la lotta e l'arrampicata, non è che John Woo ami molto queste sequenze, peraltro non generate al computer. L'unica ripresa girata al computer è quella del finale, l'ingresso nel grattacielo, anche per le difficoltà di ripresa dovute all'oscurità. Il set è stato costruito con grande fatica, John Woo è stato straordinario per cercare di allentare la tensione della troupe.

Qual è il suo rapporto con la realtà (viene in taxi dall'hotel Timeo...a pochi passi da qui...)
Cruise: La mia vita quotidiana è molto diversa da quello che è successo ieri ed oggi. L'approccio al mio lavoro è molto semplice, ho sempre viaggiato nella mia vita sono molto unito alla famiglia e tendo ad affrontare le cose come si presentano e rispetto moltissimo le persone. Per me l'importante è il lavoro, "cos'altro faresti" mi chiedono, ma il set è la mia famiglia. Per quanto riguarda il passato e "Magnolia" sono stato cresciuto da quattro donne. Ciò che mi è piaciuto in "Magnolia" è il fatto di imparare le lezioni della vita attraverso il passato

Quanto si è sentito James Bond?
Non ci ho mai pensato a James Bond, ma penso che sia una comparazione inevitabile.

Rispetto al musical di Jacques Demy (a John Woo)
Woo: Ho amato "Les parapluies de Cherbourg". Lui è un grandissimo regista ho imparato da lui soprattutto l'uso del colore come gli impressionisti e il lato romantico delle storie d'amore, il suo tocco da sogno, a metà tra reale ed irreale, mi piacciono tutti i tipi di musical e ne sono stato fortemente influenzato, mi piace il ritmo e l'impatto che può avere sul pubblico.
Cruise: Mi piace molto il rapporto tra attori e regista, la capacità di imparare a vicenda, uno scambio, un rapporto che è molto gratificante, se farò il regista vorrò fare qualcosa che mi coinvolga veramente.

Come si è arrivati alla scelta della protagonista femminile?
Thandie Newton aveva fatto molti anni fa un film con mia moglie, una parte secondaria, avendo visto questo film mi sono reso conto di quanto era brava

Citazioni
Sì ho molto citato Hitchcock, ma ho cercato di miscelare tutti gli elementi, romanticismo, azione e ironia, certo ho cercato di spingere soprattutto sulla velocità dell'azione.

Cosa ne pensa del furto di sequenze su Internet e della fruizione in rete dei film?
Cruise: Sarà interessante quando i film saranno interamente fruibili in rete, sono un entusiasta delle tecnologie e ciò che consentono per la libertà di scambio. La sala cinematografica rimane un fattore aggregante, c'è una atmosfera completamente diversa.

Non le sembra che il film assomigli a una playstation (a John Woo)
No, non ho mai giocato con i videogame. Quando faccio un film e immagino una certa sequenza non penso a un gioco. Il ritmo, l'atmosfera, sono già nella mia immaginazione. So che c'è qualcuno che vuole trasformare alcuni miei film in videogiochi.