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Lancelot du Lac Anno: 1974 Regista: Robert Bresson; Autore Recensione: p.t. Provenienza: Francia; Data inserimento nel database: 24-12-1999
Robert Bresson
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Quelle che seguono sono note a margine vergate durante la visione del film di Bresson vent'anni fa da una studentessa di Storia e Critica del Cinema, che in epoca precedente i videoregistratori si appuntava sensazioni e analisi mentre la pellicola scorreva nel cineclub; fortunosamente ritrovate in bauli impolverati che custodivano la moleskina chatwiniana che le ospita, emersa per un caso del destino il dì dell'annuncio funebre riguardante il maestro. La sconosciuta redattrice aveva siglato il quaderno con due lettere che riportiamo al posto del nome dell'autore.
É uno dei doverosi omaggi al regista scomparso che costelleranno il periodo di fine anno di Expanded Cinemah, lo proponiamo in quanto appare utile per ricostruire anche il linguaggio e l'atmosfera di quelle visioni di un'epoca diversa dall'attuale, meno pronta a cogliere il rigore dell'artista.
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Stessa costruzione ellittica di Une Femme douce che rivela il tautologismo della poetica del regista. Composizione ricercata nell'ambientazione: torneo (codice cromatico ampio e differenziato rispetto alla sequenza iniziale e finale fatta di toni freddi e lattei, da qui la meccanicità-metallicità delle armature metafisiche che contrasta con i toni aranciati e caldi dei cavalieri durante il torneo). L'episodio di guerra è una pausa narrativa: distassia che permette di enunciare meglio l'ambiente. Non recitazione dei personaggi: inconsapevoli, sembrano parlare privi di emozioni. Omofonie che li depriva di psicologismi...
Codice visivo: interessante il montaggio (poche carrellate-uso del dettaglio: occhio del cavallo-zampe e piedi-scialle ... oggetti ...). Dilatazione temporale per creare atmosfera scarna e rarefatta.
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