NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


HIghway Society
Anno: 1999
Regista: Mika Kaurismaki;
Autore Recensione: Andrea Caramanna
Provenienza: Germania; Finlandia;
Data inserimento nel database: 27-07-1999


Visto al
Taormina 
Film Fest 99
Highway Society

Highway Society

Regia: Mika Kaurismaki
Sceneggiatura: Paul Charles Bailly, Mika Kaurismaki
Fotografia: Timo Salminen
Montaggio: Inge Behrens
Interpreti: Kai Wieisinger (Jack Bogart), Marie Zielcke (Elisabeth Dirberg), Tochen Nickel (Popo), Hannes Hellmann (Bruno)
Produzione: Mariette Rissenbeek, Mika Kaurismaki
Origine: Germania - Finlandia, 1999
Durata: 92', 35 mm

Inizia con un crash, uno scontro di automobili, ma non vediamo niente, è il clangore delle lamiere che risuona minaccioso fuori campo. Motori che deflagrano, le highway, le strade veloci sono anche strade perdute, di provincia. Ma non siamo dalle parti di Cronenberg o di Lynch. Mika Kaurismaki tende a mitigare i conflitti tra uomini e macchine, abbandonando così lo spunto forse più interessante del film, per costruire una storia on the road, un viaggio, una fuga liberatoria per i due protagonisti, Elisabeth e Jack. Lei è la rampolla di una famiglia aristocratica, succube di una zia acida, che vuole maritarla al più presto per aumentare il prestigio e i soldi di famiglia con un nobile di alte ascendenze, ma di facili costumi. Jack, invece, è solo un meccanico, lavora in un cimitero di automobili, convive con una giapponese in là con gli anni. L'incontro con Elisabeth sembra impossibile, ma l'ostinazione della ragazza e le numerose coincidenze cambieranno la sua vita. Highway Society appare un film fortemente sbilanciato, che tenta di metabolizzare tanto cinema già visto. A prevalere è la commedia avventurosa, animata da gangster di mezza tacca e traffici illegali da paesi dell'Est (in questo caso quintali di medicinali scaduti), che propone situazioni in cui al massimo si sorride: Elisabeth che si improvvisa languida cantante in un bar, le gag dei telefonini con i due malviventi soci che si chiamano a un paio di metri l'uno dall'altro, e ancora telefonini in mano a tutti i personaggi. La mancanza di fantasia dello script rende la maggior parte delle scene piuttosto scontate, mai surreali come nella migliore tradizione cinematografica finlandese, perché la dimensione di insolito dei personaggi non funziona, relegandoli semplicemente al ruolo di buffe macchiette inespressive e soprattutto poco autentiche.
Kaurismaki descrive un mondo sgangherato, che si percepisce appena sullo sfondo della storia, quasi un dietro le quinte sfiorato, molto più interessante della vicenda in primo piano, banale, sciocca, che si concede un mellifluo happy-end con i corpi dei protagonisti sotto le lenzuola, mentre all'esterno una gru tiene sospesa in alto un rottame d'automobile che fatalmente precipita.
Il lato drammatico è anch'esso accennato. Elisabeth è malata di leucemia, ma il suo stato non appare rilevante per la sostanza del racconto che riconduce l'attenzione al candore dei protagonisti, in contrasto con un mondo esterno, incomprensibile, indifferente come la neve che avvolge nel torpore insensibile la natura selvaggia o i fumi penetranti delle industrie spaventose di Amburgo.