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Rabitto horaa 3D - Tormented
Anno: 2011
Regista: Takashi Shimizu;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Giappone;
Data inserimento nel database: 16-09-2011


Un’ambientazione familiare consente di creare al suo interno una forte tensione. Se da un lato la famiglia è il centro della società e della vita, dall’altro crea nel suo territorio un’agitazione dei sensi e delle paure più recondite e nascoste. Takashi Shimizu ci consegna questo sentimento arricchendo e patinando l’ambientazione con l’introduzione di un tenerone coniglietto. Le paure e lo sgomento sono presenze costanti nella cinematografia nipponica. L’ansia della vita, in questo momento accresciuta dallo tsunami e dalla catastrofe nucleare, si è trasformata in terrore di vivere. I bambini non sono esclusi, anzi, ricalcano le tensioni degli adulti. Il 3D nell’horror, soprattutto in quello fantasioso, arricchisce il linguaggio, consentendogli degli sbalzi di inquadratura e costringendoci ad una partecipazione visiva più compressa. Forse il film non aggiunge novità nel panorama del cinema horror giapponese, ma l’utilizzo di tecniche e di storie vive concede alla pellicola un tratto almeno psicanalitico.