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Lao Pao Er – Mr. Six
Anno: 2015
Regista: Hu Guan;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Cina;
Data inserimento nel database: 21-10-2015


“Ho l’aria di essere tuo nonno?” Confucio attraverso il concetto di xiao ? - pietà filiale, stabiliva la relazione fondamentale del nucleo familiare. Il figlio deve portare rispetto e ripagare le fatiche del padre, prendendosi cura dei genitori nella vecchiaia. Non è un diritto, è un dovere. È la solidarietà fra generazioni, necessaria per non creare conflitti: “Il Maestro disse: «Che i genitori abbiano come unica preoccupazione la salute dei figli». (Confucio II,6) “Il Maestro disse: «Quel che si intende oggigiorno per amore filiale è saper provvedere al sostentamento dei genitori. Ma persino cani e cavalli vi riescono! E dunque, se non il rispetto, che cosa distinguerebbe gli uomini dagli animali?» (Confucio II,7) Dentro questi confini filosofici è facile comprendere un film profondamente cinese come Lao Pao Er – Mr. Six del regista Hu Guan. Lao Pao ha un passato molto irrequieto. In gioventù era capo di una gang del vicolo. Ora è anziano, svolge un lavoro umile ma non ha abdicato al ruolo di maestro. Cerca di guidare il vicolo secondo i vecchi principi e aiutando gli amici. La scena del sequestro del carro è rappresentativa. La polizia vuole confiscare il carretto a un amico. Lao Pao s’impone su entrambi, la polizia confisca il carro ma Lao Pao umilia l’ufficiale per la mancanza di umanità. Ma il vero problema di Lao Pao è il figlio. Non ha rapporti con il genitore, per un evidente conflitto generazionale: orgoglioso, fiero il padre, ambizioso, temerario il figlio. In realtà si assomigliano molto: “È il fardello del mio destino.” Il figlio si troverà nei guai e il padre, nonostante la distanza fra loro, non si dispenserà a compiere il proprio dovere di salvarlo. Il resto della storia e un confronto fra generazioni, in senso largo, confuciano, di famiglia come esempio della relazione. Un film non difficile, costruito con tutte le caratteristiche giuste al posto giusto. La sceneggiatura manifesta delle scollature fra i vari momenti dell’esistenza di Lao pao, anche se rimane sempre sul personaggio. Il regista allarga la visione, mostrandoci il figlio del prepotente nemico esprimere rispetto al modello di vita di Lao Pao. Il finale è catartico, al rallentatore è la sfida orgogliosa di Lao Pao. Padre e figlio non si assomigliano, sono uguali.