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Girolimoni, il mostro di Roma
Anno: 1972
Regista: Damiano Damiani;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

Girolimoni, il mostro di Roma. Damiano Damiani. 1972. ITLIA.

Attori: Nino Manfredi, Gabriele Lavia, Guido Leontini, Orso Maria Guerrini, Mario Carotenuto

Durata: 125'

 

 

Mussolini è ancora Ministro dell’Interno quando a Roma un mostro uccide bambine al disotto dei cinque anni, seviziandole e massacrandole. La città è sconvolta, soprattutto negli ambienti di borgata dove il mostro sembra preferire agire. La polizia, come si suole dire, brancola nel buio, ma lo Stato domanda alla giustizia un colpevole, perché l’insicurezza del popolo potrebbe far perdere terreno al fascismo. E’ accusato allora Gino Girolimoni, un fotografo che ama le donne e la bella vita, e che solo più tardi sarà riconosciuto estraneo ai fatti. Dopo tanto clamore per il suo arresto, la notizia della scarcerazione non è pubblicata sui quotidiani per ordine dello stesso Duce, con il fine di non screditare il lavoro della polizia. Girolimoni, macchiato di pedofilia, si ritrova in un’impossibile situazione di reinserimento.

Prendendo spunto da una storia vera, Damiano Damiani mette in scena un discorso ben più ampio di quello delle vicende del mostro di Roma, soprattutto scoprendo il mostro prima dell’ingresso in scena del protagonista. Ripercorrendo temi come la ragion di stato, la manipolazione della notizia, ma soprattutto la capacità delle masse ad essere soggiogata dal sistema d’informazione, il regista imprime su pellicola una denuncia di storica infamia governativa. Il lavoro di Damiani si avvale di una buona ricostruzione storica dei costumi e delle tradizioni romane durante il fascismo, la cui pecca nella rappresentazione è data solo dalla figura del Duce, purtroppo meno credibile che in altre rappresentazioni. Come sempre bravo Nino Manfredi quando deve interpretare un romano, molto belle le immagini del popolo e le inquadrature scelte per i momenti più drammatici (vicine ai volti in puro stile Damiani) e quelle che riprendono le vie e le piazze di Roma dall’alto. Cammeo per Mario Carotenuto, primo accusato dall’infamia del popolo, che si toglie la vita in nome della sua macchiata innocenza.

 

 

Bucci Mario

[email protected]