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Ca commence aujourd'hui - Ricomincia da oggi
Anno: 1999
Regista: Bertrand Tavernier;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 20-12-1999


Storie di maestri coraggio

Il bellissimo "Ricomincia da oggi" di Bertrand Tavernier è il secondo film della stagione che ha per protagonista un maestro.
E' il secondo film della stagione che ci parla del coraggio necessario a chi intraprende il mestiere di insegnante per poter svolgere in modo dignitoso il proprio ruolo in situazioni difficilissime per arretratezza sociale e culturale.
Certo, la storia della maestrina del Leone d'oro "Non uno di meno" di Zhang Yimou ha un tono decisamente più favolistico e scanzonato rispetto al duro ed asciutto film di Tavernier, tanto vero da sembrare un documentario (e girato come se fosse tale, con un uso abbondante della camera a mano ed una rinuncia convinta e profonda alla spettacolirazzazione o al gioco intellettuale). Ma a guardare bene, dietro al tono favolistico e zuccheroso del film di Yimou si cela un attacco diretto e convinto al sistema scolastico cinese, disastroso specialmente nella provincia, cui si uniscono critiche più o meno velate alla politica di governo e ai mezzi di comunicazione di massa. Mentre, dall'altra parte, il duro film di Tavernier, attraverso il racconto commosso ed appassionato del maestro Daniel, acquista sovente i toni di una favola struggente e tristissima, cui non mancano momenti di gioia e di fiducia. Come nella vita.

I due film pertanto sono molto meno lontani di quanto non possa sembrare, anche nei toni. E anche i finali si avvicinano, ché l'happy end di "Non uno di meno" non e' poi così "rosa" come potrebbe sembrare: percéˇ se due ragazzini sono riusciti a lasciare la campagna per andare a studiare in città, quanti ancora sono e resteranno in campagna? Non basta "salvare" qualche ragazzino, è proprio il sistema che non va, e persino i gesti all'apparenza pi¯ generosi nasconodono fini non proprio nobili (la padrona del ristorante che dà da mangiare al bambino per evitare che disturbi i clienti, il direttore del canale televisivo che manda in onda il commosso appello della maestrina perché ben sa che manderà alle stelle gli indici di ascolto).
E il finale esplicitamente aperto del film di Tavernier, con il maestro che ha deciso di continuare nonostante le difficoltà, perchˇ ad una bambina persa se ne affianca uno salvato dalle violenze del patrigno per il rotto della cuffia, fa ben sperare, se non nelle istituzioni, almeno nelle persone che di queste fanno parte e che prendono talmente a cuore il proprio ruolo dal mettere in discussione tutta la loro vita.

Siamo in presenza dei due tra i migliori film della stagione. Due film che non si accontentano di lanciarci un messaggio, ma aggirano il rischio tangibile della retorica più vieta per farci partecipi di una testimonianza, per farci vivere una storia che ha il sapore agro-dolce della verità.
Tra favola e tragedia, melodramma e commedia, proprio come nella vita di tutti i giorni.