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Il quinto elemento
Anno: 1997
Regista: Luc Besson;
Autore Recensione: Andrea Caramanna
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 27-01-1998


Da anni si attende con trepidazione un nuovo film di fantascienza, un nuovo "2001: Odissea nello spazio", un nuovo "Guerre stellari", un nuovo "Blade Runner" e naturalmente un nuovo "Metropolis". Una creazione unica, insomma, che rigeneri l'immaginario fantascientifico, una palingenesi delle tematiche di scienze fiction. In questo senso molto più avanti sono gli americani e in particolare i recenti "Contact", "Il mondo perduto" e l'incorrectness di Tim Burton e il suo "Mars Attacks".

Cosa fanno gli europei? A quanto pare ben poco.

Se la fantascienza del vecchio continente passa da "Nirvana" a "Il quinto elemento" c'è da stare poco allegri. Grava sulla produzione europea una cronica mancanza di fiducia nei temi affrontati. L'eterna battaglia tra Bene e Male non è presa sul serio da Besson, più preoccupato a spendere i milioni di dollari (quasi 90) nel magnifico apparato scenografico, che vede i preziosi contributi del fumettista Moebius, i costumi di Gaultier e gli effetti speciali digitali, che rendono "Il quinto elemento" una delle opere più fracassone e rumorose passate sullo schermo negli ultimi anni. Il decor è preso in prestito da una serie lunghissima di film. Si inizia con le atmosfere magiche dell'Egitto à la "Stargate", si continua con le architetture metropolitane alla "Blade Runner" e "Metropolis", si chiude con lo scontro Bene-Male, che fa tanto "Guerre Stellari", ma senza alcun afflato epico, passando attraverso ammiccamenti alla satira fiammeggiante di Terry Gilliam.

Besson inoltre cita se stesso. I personaggi di Willis e della splendida Leeloo, che incarna il quinto elemento, ricalcano quelli di "Nikita" e "Leon". L'ironia profusa non salva il film da momenti di stanca e il disagio del déjà vu alla fine, considerata anche la lunghezza dell'opera, scoraggia lo spettatore più incallito. "Il quinto elemento" va seguito come un videogame dove l'importante è ammazzare i cattivi, non chiedersi mai del perché vogliano distruggere il mondo, e avere fiducia nell'Amor che omnia vincit.