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C'e' posta per te
Anno: 1998
Regista: Nora Ephron;
Autore Recensione: Gabriella Comini
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 07-03-1999


C'è post@ per te
Nora Ephron rivisita e personalizza con le sue tematiche i codici della commedia romantica classica hollywoodiana. Il suo film si ispira a quello di Ernst Lubitsch Scrivimi fermo posta (o, meglio, lo usa semplicemente come spunto) con la peculiarità che qui la corrispondenza naviga in rete, in internet. Sull'utilizzo del sistema virtuale la produttrice Lauren Shuler Donner afferma che "internet permette alle persone di approfondire una conoscenza più velocemente di quanto non ci consentano i rapporti diretti". Nora Ephron continua dicendo che "esistono delle regole precise tra gli utenti di internet... Internet sembra essere infinita, ma proprio come nel caso delle metropoli, è articolata in una serie di piccoli centri, pieni di persone che si connettono tra loro perché condividono gli stessi interessi".

Le parole della regista ci portano, così, all'inizio del film: sin dalle prime sequenze siamo introdotti in un mondo dove il computer, con i suoi programmi multimediali e virtuali, la corrispondenza che viaggia nella sua linea, è il grande protagonista. In tutte le scene, in qualsiasi ambiente rappresentato, è presente un pc (desktop o notebook che sia). I titoli di testa scorrono su una cartina di New York tridimensionale dove il mouse guida il percorso, in una simulazione del traffico cittadino, fino a selezionare un quartiere, ed una casa in particolare. Cliccando su quest'ultima le immagini computerizzate si trasformano in realtà lasciando il posto alla narrazione filmica. Come già detto, la storia si svolge a New York "la città che cambia sotto i tuoi occhi" (proprio come la metropoli di internet), in particolare nel quartiere del West End (i centri internet). Il film è molto bene orchestrato in tutte le sue parti. Nora Ephron si diverte a ricercare i conflitti che rivelano la personalità di un personaggio prima che questi ceda all'amore; la chiama "la sindrome del ti odio, ti odio, ti odio... ti amo". Secondo lei "perché nasca una vera storia d'amore ci deve essere a monte un motivo per cui i due innamorati non possono stare insieme". Ed ecco che su questa visione costruisce il film con la coppia a lei cara Ryan/Hanks che si amano in internet mentre nella vita reale si detestano. E noi siamo coinvolti in questa storia, prendiamo le parti dell'uno o dell'altra, e restiamo in sospeso fino alle ultime sequenze sperando/aspirando alla "soluzione".

Alla fine un solo desiderio ci accompagna: sentire le bellissime parole "c'è post@ per te", parole che fanno dimenticare tutto quello che ci circonda e ci fanno palpitare, sperare.