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Szenvedely
Anno: 1998
Regista: Gyorgy Feher;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: Ungheria;
Data inserimento nel database: 31-07-1998


Szenvedely
di Gyorgy Feher, Ungheria, 1998, 136'

Visto a TaoCinema 98Ennesima trasposizione cinematografica di "Il postino suona sempre due volte" di Cain "Szenvedely", opera dell'ungherese Gyorgy Feher, esce sconfitto in modo decisamente pesante dal confronto col film di Bob Rafelson del 1981 con Jessica lange e Jack Nicholson. Confronto peraltro che il regista sembra cercare e volere in modo quasi ossessivo (certe scene sono letteralmente "fotocopiate", specialmente quella di apertura).

Alla storia già vista e rivista si aggiunge poi una regia sicuramente capace ma che, purtroppo, non mi ha proprio convinto: girato in bianco e nero, con una grana talmente grossa da far rimpiangere "Il Regno" di Lars Von Trier, il film è decisamente troppo lungo e troppo lento, inutilmente lungo ed inutilmente lento: piani sequenza esasperati, inquadrature con la camera fissa che sembrano non finire mai, dialoghi trascinati oltre ogni possibile ed umana sopportazione.
A completare il quadro, un fastidioso moralismo di fondo serpeggia per tutto il film.