NearDark
database di recensioni
Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!
The Hole Anno: 1998 Regista: Tsai Ming-Liang; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: Taiwan; Francia; Data inserimento nel database: 29-06-1998
Untitled Document
All'alba del terzo millennio forse non si muore piu' per il tifo, la
peste o il colera, ma è sempre meglio bollire l'acqua, perché
qualche strana epidemia e' li' in agguato.
Siamo a Taiwan, e piove. Piove a dirotto. Curioso, in un quartiere dove
tra una settimana smetteranno di erogare l'acqua perché contaminata,
portatrice di una strana malattia che dà luogo a fenomeni di epilessia
e di paranoia, che fa sì che gli esseri umani si trasformino in scarafaggi,
versione orientale e di fine millennio della "metamorfosi" di
kafkiana memoria.
Piove, e l'acqua gronda. Trasudano le pareti, e gli appartamenti, già
fatiscenti, ne risentono. Al primo piano abita lei, al secondo lui, li divide
un buco nel soffitto (di lei) e nel pavimento (di lui).
E la loro vita si snoda tutta lì, attorno a questo buco che al di
là di ogni audace interpretazione secondo me non rappresenta proprio
nulla.
Siamo a pochi giorni dal 2000, a Taiwan, ma sembra di essere molti anni
addietro...
Uno degli ultimi film cinesi che ho visto, "Keep Cool", è
tutto un movimento di macchina. Yimou non sta mai un attimo fermo, neanche
nelle scene che potrebbero in teoria essere più statiche. Tsai Ming-liang
fa l'esatto contrario. Pochi film ho visto che hanno così pochi stacchi
come questo: inquadrature che durano secoli, piani sequenza interminabili
e una staticità che potrebbe anche pesare, se non che il film dura
poco piu' di un'ora, ed è intervallato da dei graziosissimi siparietti
musicali (dirò meglio, da veri spezzoni di musical) dove abbondano
quei colori che sembrano spariti nella storia-non storia narrata dal film.
Così, al grottesco squallore di questo film pseudo-intimista girato
pressoché del tutto in interni si contrappone o meglio si combina
il musical, animato dagli stessi protagonisti del film.
"The Hole" è un film strano, difficile da capire, difficile
da sentire. Probabilmente, ipotizzo, di non facile lettura per chi sta,
sente e pensa al di qua della Grande Muraglia. Non tutto è facilmente
esportabile, e questo forse è uno dei tanti casi. Comunque bello,
ma che (almeno, nel mio caso e' stato così) lascia del tutto freddi
e distaccati.
|