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Jackie Brown
Anno: 1997
Regista: Quentin Tarantino;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 30-04-1998


Terzo film di Quentin Tarantino. Jackie Brown e' una bella hostess di colore di 44 anni. Guadagna poco, a causa di non chiarissimi precedenti penali, e cosi' cerca di racimolare qualche altro soldo facendo dei lavoretti per il trafficante d'armi Ordell Robbie (piu' che altro, gli contrabbanda denaro). La polizia di Los Angeles, nel tentativo di incastrare lui, si imbatte in lei. Ma dietro c'e' ben di piu': Ordell ha nascosti a Capo San Lucas ben 500 mila dollari, e per tutto il film tutti si muovono alla ricerca di questo bottino. Jackie architetta un piano insieme ad un garante di cauzioni(lo stesso che Ordell ha usato per farla uscire di prigione), e si produce in un doppio gioco da manuale nel tentativo di metterla nel sacco alla polizia e ad Ordell e i suoi complici (Louis, Che poi e' Robert De Niro in un ruolo decisamente insolito, molto sottotono, tutto il contrario dei ruoli da grande mattatore cui siamo abituati a vederlo, e Melanie, Bridget Fonda). Chi si aspetta forti scene di violenza, in ricordo dei primi due magnifici film di questo geniale regista americano, rimarra' deluso: abbandonato il gusto per il Grand-Guignol, Tarantino volta decisamente pagina e con notevole coraggio ci offre qualcosa di completamente diverso, un poliziesco che funziona come un congegno ad orologeria. A tratti mi ha ricordato "Rapina a mano armata" di Kubrick, per la scansione serrata delle ore cosi' come per la ripetizione da diverse angolazioni di alcune scene chiave (come quella nel negozio d'abbigliamento dei Grandi Magazzini). Un cast eccezionale, da Michael Keaton a Robert De Niro, da Samuel L. Jackson (che era anche in "Pulp Fiction") a Bridget Fonda. Un film lungo, poco piu' di due ore e mezza, ma incapace di annoiare, supportato tra l'altro da un'eccezionale colonna sonora. Una considerazione: un regista che ha la ventura di girare un capolavoro come suo primo film ("Reservoir Dogs" IMO e' superiore a "Pulp Fiction") puo' anche vivere di rendita per il resto della sua carriera, sfruttando il filone che lo ha reso famoso. Tarantino, come ho detto piu' sopra, non lo fa, ha il coraggio di tentare un genere nuovo, di presentarci personaggi molto diversi da quelli ai quali ci aveva abituati. Io, tra l'altro, mi ero fatta una mezza idea che fosse misogino: "Reservoir dogs" non ha personaggi femminili, e le donne di "Pulp Fiction" sono tutte delle sceme. La protagonista di questo film e' invece una donna straordinaria, furbissima, capace di tenere tutti in pugno. E' un film davvero da non perdere.