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Ultimo tango a Parigi
Anno: 1972
Regista: Bernardo Bertolucci;
Autore Recensione: Anna Rita Perri
Provenienza: ITALIA; FRANCIA;
Data inserimento nel database: 18-08-2008


RECENSIONE DVD: ULTIMO TANGO A PARIGI

Genere: drammatico

Anno produzione: 1972

Durata: 126'

Regia: Bernardo Bertolucci

Cast: Marlon Brando, Maria Schneider, Jean-Pierre Léaud, Massimo Girotti, Maria Michi, Darling Légitimus(Marie Berthilde paruta), Giovanna Galletti, Veronica Lazar, Catherine Breillat, mimi Pinson, Susan Sontag, Gitt Magrini.

Distribuzione: Eagle Pictures


In un appartamento sfitto di Parigi si incontrano una ragazza della borghesia parigina, Jeanne, e un americano non più giovane; Paul. Tra loro nasce una passione puramente fisica, che non prevede neppure la conoscenza dei rispettivi nomi; pian piano assistiamo ad un cambiamento dei desideri, soprattutto da parte dell'uomo, il quale si rivela innamorato della ragazza, che però, distrutta dal dolore di un amore impossibile con un uomo la cui vita è un dramma, decide di diventare la moglie di un regista di bassa lega, e, alla proposta di matrimonio del maturo amante, reagisce d'impulso, sparandogli ed uccidendolo.


L'urlo iniziale di Marlon Brando/Paul nell'"Ultimo Tango a Parigi" evidenzia degli interrogativi maturati durante la visione della pellicola: la solitudine può tramutarsi in una mescolanza di sensazioni simili all'amore? Il sesso può colmare i vuoti dell'animo umano? Innanzitutto la musica, composta da un malinconico Gato Barbieri, accompagna gradualmente il processo erotico-pseudoliberatorio dei due protagonisti. Il perché sia erotico è chiaro; ma perché pseudoliberatorio? In un contesto chiuso, come l'appartamento sporco e squallido che assiste all'incontro tra Maria Shneider/ Jeanne e Brando /Paul, impariamo che a volte, l'utopia di uno spazio senza spazio e di un tempo senza tempo, si esplica pienamente nella relazione tra questi nuovi "progenitori" degli anni'70, epoca che si può definire "intermedia", in quanto si parla di "genesi rivoluzionaria"(nei limiti del possibile), ma purtroppo ancora e sempre condizionata dalla morale del tempo: basti pensare agli otto secondi di censura del film, che rivelano la scarsa volontà di comprendere come la rappresentazione dell'atto sessuale implichi appunto un senso "pseudoliberatorio"( è verità dire che Paul e Jeanne vogliano liberarsi dalla solitudine?...o, in realtà succede il contrario? Difatti ciò come è possibile, se essi stessi la rappresentano, desiderosi di 'interiorizzarla'e di viverla sulla loro pelle, somatizzandola...è come dire, se mi si permette, che S.Francesco voglia scappare dalla povertà!!). L'uomo è un individuo lacerato, lei è apparentemente disinibita; tutto li divide, ma il sesso li unisce, l'unico "senso" che riconoscono e che vivono come uno scatenarsi di istinti oscuri. Il film, nella sua totalità, appare come un non-rapportarsi alla realtà circostante, anzi il protagonista maschile la nega quasi completamente, dissacrandola il più delle volte attraverso l'atto sessuale, con un ritorno dunque alla primitività, intrisa di soli suoni e gesti (incantevole la scena, nella quale i due imitano il verseggiare degli animali, unico mezzo di comunicazione che non si serve di denominazioni, rifiutate dallo stesso Paul, in quanto esse, lo ricollocherebbero nel tempo e nello spazio... "Noi ci incontriamo senza sapere ciò che siamo fuori da qui.."). Il motivo del ritorno alla primitività, meglio ancora all'infanzia, è strettamente legato alla visione/finzione cinematografica innestata nella pellicola: assistiamo ad un "film nel film", cioè il "Ritratto di ragazza", voluto da Jean Pierre Léaud/Tom (fidanzato di Jeanne), in verità uno degli attori più prolifici del cinema francese, amato da F. Truffaut, che qui funge da alter-ego di Bertolucci, lo stesso regista che vuole render omaggio al cinema ed al contempo vuole recuperarne il senso primario, quindi non esclusivamente commerciale, bensì inteso come "rappresentazione di realtà interne ed esterne", di modi di vivere segnati dalla quotidianità, dunque "un matrimonio pop" tra realtà e finzione. L'infanzia di Jeanne è ricordata da una cinepresa moderna, da un occhio ingenuo e puro; infanzia che ritorna nella relazione ambigua con Paul, che tenta un'ulteriore dissacrazione della famiglia, dei ricordi, sempre per la stessa volontà di perdersi nel non-tempo e nel non-spazio, per disperdere una ricollocazione storica, per dimenticare un dolore vissuto, ormai Paul/Brando stesso è la sofferenza pura, acuita dalla morte della moglie (la morte di un individuo ha solo accentuato il cinismo e la solitudine dell'uomo), l'unico modo di "tenere a bada" tale solitudine è esclusivamente il sublimarsi nell'atto sessuale. Nella parte finale del film, la volontà di riscatto è alle porte, ma "l'ultimo sesso"(attenzione a questa definizione, che vuole la donna non più "gentil sesso, o sesso debole", bensì ultima sopravissuta alla passione), ossia la donna, "ragazza fuori moda che cerca di emanciparsi", volubile e falsamente intimorita dal cambiamento repentino della personalità dell'uomo, non ne accetta il nuovo modo di comunicare; difatti, dopo averlo ucciso, si chiude in spiegazioni senza senso, "non so chi fosse...voleva violentarmi...". Paul è quindi morto con/della sua solitudine, "poco indulgente e poco generosa..". Morto per il colpo di pistola o per altro..? In realtà Paul è stato ucciso sì dalla donna, ma ha anche raggiunto l'overdose del dolore, nel momento in cui ha ritrovato un suo tempo e spazio, che coincide con la conoscenza di un nome, appena aspirato, il nome di una donna, "Jeanne".


EDIZIONE SPECIALE 2 DVD

Caratteristiche tecniche

L'immagine è chiara e non difetta di imperfezioni, evidenziando un efficace lavoro di riversamento in digitale. Le tracce audio in italiano ed anglo-francese sono sia in dolby digital 5.1 che in mono e sono adeguate in entrambe le versioni, peccato però che non siano presenti altre lingue.


Audio: italiano dolby digital 5.1, anglo-francese dolby digital 5.1; italiano, anglo-francese mono.

Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti.

Video: 1.85:1 anamorfico


Contenuti speciali

Questa edizione di Ultimo tango a Parigi comprende un secondo disco dedicato agli extra.

- Speciale "Ultimo tango a Parigi": interviste esclusive a Bernardo Bertolucci, Alberto Grimaldi e...

Il regista ed il produttore parlano del successo del film; in particolare Grimaldi si sofferma sulla genesi di Ultimo Tango: la conoscenza di Bertolucci e del suo modo di girare, la scelta degli attori e il rischio della censura, attuata in Italia nel 1976 con la condanna da parte della Cassazione, che ordina la distruzione del negativo per oscenità, con successiva perdita dei diritti civili per cinque anni per Bertolucci. Il regista inoltre parla della manifestazione "Ladri di cinema", organizzata dalla cooperativa "Missione impossibile"nel 1982; durante l'evento ogni regista era chiamato ad intervenire per raccontare i suoi "furti cinematografici"(le influenze come i movimenti di macchina, sequenze..) e doveva scegliere un proprio film da proiettare; Bertolucci sceglie Ultimo Tango. Intervengono Daniele Costantini di Missione Impossibile e Ciro Giorgini, cineclubista, i quali parlano della manifestazione e della proiezione di Ultimo Tango.

- "Gli otto secondi più famosi della storia della censura" a cura di Tati Sanguineti

Tati Sanguineti mostra attraverso un monitor i famosi otto secondi del piano- sequenza (atto del coito tra Brando e Schneider) censurati all'uscita del film.

- Bertolucci 30 anni dopo

Bertolucci celebra il trentesimo anniversario di Ultimo tango; racconta la trama e ne illustra la dimensione romantica ed idealista.

- "Ultimo tango a Parigi" e la censura

Intervista a Rosanna Rummo, direttore generale del Ministero dei beni culturali con delega per il cinema. La dottoressa spiega la storia e la struttura della censura, che nasce nel 1913 e successivamente nel 1944 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri venne istituita una struttura presso il Sottosegretario allo Spettacolo per la revisione cinematografica, istituito e regolamentato alla Divisione cinematografica nel 1962 con la legge 161.

- Filmografia di Bernardo Bertolucci, Marlon Brando, Maria Schneider (qui riportata la filmografia di Bertolucci, per vedere quelle degli attori si può far riferimento al dvd o anche a "IL MEREGHETTI, DIZIONARIO DEI FILM 2006", Baldini Castoldi Dalai, 2005, Milano).

B. Bertolucci

1955 La teleferica (cortometraggio)

1956 Morte di un maiale (cortom.)

1962 La comara secca

1964 Prima della rivoluzione

1965 La via del petrolio (TV)

1966 Il canale (TV)

1967 Amore e rabbia

1968 Partner

1970 Il conformista; La strategia del ragno

1971 L'inchiesta; La salute è malata (TV)

1972 Ultimo tango a Parigi

1976 Il silenzio è complicità (TV); Novecento

1979 La luna

1981 La tragedia di un uomo ridicolo

1987 L'ultimo imperatore

1990 Il tè nel deserto

1993 Piccolo Buddha

1996 Io ballo da sola

1998 L'assedio

1999 Paradiso e inferno

2003 The Dreamers- i sognatori