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Il pasto nudo - Naked Lunch
Anno: 1991
Regista: David Cronenberg;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Canada; UK;
Data inserimento nel database: 01-04-2004


La grande guerra

Il pasto nudo. David Cronenberg. 1991. CANADA-G.B.

Attori: Peter Weller, Judy Davis, Ian Holm, Julian Sands, Roy Scheider, Monique Mercure, Nicholas Campbell, Michael Zelniker

Durata: 115’

Titolo originale: Naked lunch.

 

 

“Niente è vero, tutto è permesso” Hassan I. Sabbah. “Invasori del mondo, esiste un Mark che non potrete combattere: il Mark che è dentro di Voi…” William S. Burroughs. New York City, 1953. Lo sterminatore William Lee, ex scrittore, finisce la polvere gialla che utilizza per ammazzare i vermi. In realtà egli la utilizza come droga assieme alla moglie che ne è la vera dipendete. In un bar i suoi amici scrittori Hank e Martin non credono che la polvere gli sia stata rubata. All’uscita dal locale due uomini della narcotici lo arrestano convinti che il veleno per insetti che ha nella sua valigia in realtà è droga. Per fare una verifica lo lasciano solo nella stanza con un enorme scarafaggio. La bestia si dice Ufficiale incaricato di controllare proprio lui, Bill Lee, un agente al quale affida il compito di uccidere la moglie, da quello ritenuta un agente dell’Interzona Incorporati. Convinto che sia un’allucinazione, Bill schiaccia il grosso insetto e fugge dall’ufficio. Torna dalla moglie e gli racconta quanto accaduto ma lei è preoccupata solo della sua dipendenza dalla polvere gialla. Un collega sterminatore, al quale voleva sottrarre un po’ di polvere, lo manda dal dottor Benway per risolvere il problema. Il medico gli da un antidoto contro la dipendenza dalla polvere gialla, composto da metà di questa e metà di polvere nera di millepiedi. Di ritorno a casa trova sua moglie che amoreggia con Hank, e si eccita facendo fare a Martin letture ad alta voce. Si chiude in camera e si fa una pera: è pronto per fare il Guglielmo Tell con la moglie, ma manca il bicchiere che ha sul capo, e la uccide con un colpo di pistola in piena fronte. In un bar conosce un mugwump, un essere mostruoso, un insetto gelatinoso che gli rivolge la parola consigliandogli di acquistare una macchina da scrivere e partire per l’Interzona da dove sarà corrispondente. Scambia così la pistola con una macchina da scrivere Klarknova e fugge ricercato per l’Interzona. Un uomo lo aggancia per la strada, Hans il suo nome, e con il pretesto di voler piazzare della roba buona al dottor Benway, lo porta a visitare la sua raffineria di polvere nera. Lee ne approfitta per provarla. Solo nella sua stanza, vede la sua macchina da scrivere trasformarsi nello scarafaggio che aveva cercato di uccidere nella stanza della narcotici. L’insetto lo obbliga a scrivere della sua omosessualità. In un locale per scrittori, Hans gli mostra una coppia di colleghi, Tom e Joan Frost, e chiede a Kiki, il suo ragazzo, di presentarli al signor Lee. La sera, infatti, Bill si presenta con Kiki ed altri ragazzi ad una festa dove ci sono anche i Frost e li consce entrambi. All’alba Ives Cloquet, un uomo che sostiene di aver partecipato alla stessa festa, lo raccatta sfatto dalla spiaggia e gli offre la colazione. Lee gli racconta di cosa ha provato la prima volta che si è scoperto omosessuale. Al caffè per scrittori Lee ritrova i Frost e scopre che Hans è stato deportato. Tom gli offre della polvere nera e la sua macchina da scrivere Martinelli per fare qualche esperimento e con la quale Lee scrive due richieste d’aiuto a Martin ed Hank. Lasciata sola, la macchina da scrivere Martinelli è attaccata ed uccisa dall’insetto Klarknova che comanda a Lee di sedurre Joan per scoprire il rapporto che quella sta scrivendo. Bill va da lei ed assumendo altra polvere nera si ritrova abbracciato a Joan a scrivere su una macchina da scrivere araba. L’eccitazione dei due trasforma l’oggetto in un verme sessuato che copula assieme a loro. Li interrompe la governante Fadelah che spingendo l’essere oltre la finestra lo fa cadere giù dal balcone. Anche la seconda macchina da scrivere di Tom è rotta. Joan e Bill vanno allora al mercato con la scusa di recuperare la vecchia Marinelli e quando trovando Fadelah, la donna decide di fermarsi con lei. Tom irrompe nella stanza di Bill e gli sottrae la sua Klarknova in cambio della Marinelli rotta. Hank e Martin vanno nell’Interzona per dirgli che l’editore è disposto a pubblicare il libro che ha steso, Il pasto nudo, ma lui dice di non saperne niente di quanto è stato scritto. Entrambi ripartono mentre lui decide di restare ancora nell’Interzona. Kiki lo ritrova, la sera stessa, ai bordi di una stradina e lo porta in un’officina dove, dai rottami della Martinelli, gli rifanno una nuova macchina da scrivere. Ne viene fuori una testa di mugwump con la quale in un primo momento Bill si trova benissimo. Questa gli dà una nuova missione: sedurre Ives Cloquet per sapere dove rintracciare il dottor Benwey. Concede allora Kiki, con il quale era appena andato aletto, ad Ives Cloquet che gli confida che per trovare il dottore bisogna rivolgersi a Fadelah. Prima di andar via, assiste al rapporto tra i due uomini che gli appaiono come insetti giganti. Convito che quella fosse una trappola organizzata dal mugwump, la offre a Tom in cambio della sua Klarknova. Tom gliela restituisce, dopo averla torturata. In punto di morte l’insetto gli dice che Fadelah si trova nella fabbrica di polvere nera. Lì, dove ci sono decide di mugwump appesi, la trova in compagnia di Joan. Fadelah in realtà è il dottor Benway al quale Bill chiede di poter avere Joan. Al confine con Annexxia, due ufficiali della dogana gli chiedono di dimostrargli che sia un vero scrittore e Bill è costretto di nuovo a fare il Guglielmo Tell con Joan. “Benvenuto ad Annexxia”.

Liberamente composto ed ispirato a particolari fasi della vita dell’autore William S. Burroughs (quando davvero cioè faceva lo sterminatore, quando uccise la moglie e quando gli amici Ginsberg\Martin e Kerouak\Hank cercavano di farlo pubblicare) e ad alcuni suoi romanzi e racconti quali Il pasto nudo e Interzona (e Queer e Sterminatore), il decimo film del canadese Cronenberg può essere assimilato solo con la stessa visionarietà ed eccentricità ermetica che ha contraddistinto la fonte d’ispirazione. Il regista Canadese infatti, attinge soprattutto dalla (bio)bibliografia più difficile ed ambigua dell’autore, considerata da molti addirittura illeggibile ed antiletteraria. Il pasto nudo film invece, comincia dove era terminato il lavoro precedente, dall’unione cioè di un doppio (“…il Mark che è dentro di voi…” le parole di Burroughs che evocano l’abbraccio fatale dei gemelli Mantle de Inseparabili) che aprono ad una porta (la prima vera immagine di questa pellicola, l’ombra di Lee), e finisce nella stessa maniera, sullo sguardo, triste, sofferente, addolorato, che è se stesso e doppio, così come in Inseparabili (1988), ma anche La mosca (1986), Scanners (1981), prima ancora. Doppio anche il ruolo della donna, interpretata da Judy Davis moglie prima e Joan Frost dopo, entrambe forse oggetto edipico dello scrittore (“Le donne non sono umane”). Quello che Burroughs ha compiuto nella droga è stato un vero viaggio letterario che lo ha trasformato in insetto, la mutazione che Cronenberg non poteva non avvertire nell’impatto con suoi testi più rappresentativi (“Cos’è un viaggio letterario?” chiede Bill e la moglie gli risponde “Hai presente Kafka? Ti trasformi in un insetto…”). Ed in questa mutazione Peter Weller\William Lee (il cui volto ricorda molto quello di Burroughs da giovane) ci si immerge completamente, vivendola, ripudiandola, assuefacendosi. Ma a che cosa si va man mano assuefacendo Bill? Che cosa rappresenta veramente la polvere nera del millepiedi, la carne nera? È la carne stessa del tossico, Bill si assuefa alla sua condizione di tossico, “la Carne Nera è come un formaggio guasto, irresistibilmente delizioso e nauseante al punto che chi la divora mangia e vomita e mangia di nuovo finché non crolla esausto” come recita il testo originale (W.Burroughs. Pasto nudo. Adelphi). Come spesso accadeva anche ne La mosca (1986), ancora una volta il personaggio principale (Bill come Brundle) è costretto a guardarsi allo specchio per assistere alla sua mutazione, prenderne atto, conviverci. La macchina da scrivere\insetto, la condizione kafkiana di una diversità omosessuale, una mutazione della personalità sessuale che si sfoga sull’oggetto macchina da scrivere (l’orifizio che batte come se fosse il cuore vitale dell’insetto). Essa diventa sfogo vitale per lo scrittore, altrimenti ritornano ad esserlo le droghe (Martin che guarda nel sacco dove ci sono i resti della sua ultima macchina da scrivere e ci trova solo farmaci). Il mix di entrambe, coscienza diversa ed abuso di droghe, danno via a pagine allucinate di realtà dell’immaginazione. Le due fonti dell’ispirazione di Burroughs, l’omosessualità e la droga, sono infatti entrambe nelle parole di Joan e lo scarafaggio “Non ti andrebbe di strofinarmene un po’ sulle labbra?”, riferendosi alla polvere gialla entrambi, al desiderio. Cibo, sesso e morte s’incontrano invece nel confronto\racconto a colazione, tra Bill e Cloquet, il segreto ed il desiderio inconfessabili. Lotta tra macchine da scrivere, che muoiono, che si trasformano, che diventano tutt’uno o protesi degli scrittori, il difficile rapporto con la scrittura che Burroughs sconfigge (la morte della macchina da scrivere Martinelli e di quella araba) riscattando la propria, anche quando la sua coscienza letteraria da insetto è messa nel sacco (Tom Frost che gli sequestra la Klarknova). In questa pellicola Cronenberg sembra anche allontanarsi dalle prime letture freudiane che avevano caratterizzato in maniera più incisiva il suo percorso cinematografico, dice infatti Bill alla sua macchina da scrivere insetto “Risparmia la psicanalisi per i tuoi amici mangia erba”. Dentro il corpo umano, il dottor Benway che si trova dentro Fadelah, la più grande spacciatrice di polvere nera, quella che gestisce il mercato (Burroughs, il più grande tossico della letteratura, il miglior medico della scrittura). Nonostante le fonti letterarie e la capacità da sempre dimostrata di questo autore di alterare i piani d’interpretazione, ne Il pasto nudo si avverte una più complessa confusione di questi (possibili da leggere solo da parte di chi ha la chiave di lettura di Burroughs) e dove il regista mostra almeno l’apprezzabile impegno di intervenire con altri elementi, come il cambio sonoro sulle confessioni di Tom a Bill circa l’attacco all’autostima della moglie: il fuori sincrono della coscienza, quello che c’è dietro i discorsi e le frasi, dietro le parole scritte sul testo in superficie, oltre le labbra. Ancora una volta Cronenberg dimostra di non saper (voler) girare in esterni, ottenendo un effetto claustrofobico anche in set che dovrebbero essere di più ampio respiro (la spiaggia o il mercato) e peccando questa volta di non aver voluto rischiare con la m.d.p. (forse per scelta di rappresentare ogni inquadratura come fosse una pagina testuale da sfogliare), dimenticando il senso cinematografico delle immagini forse, troppo legato alla lunga esperienza televisiva. Davvero eccellenti gli effetti speciali di Chris Walas, già autore del sorprendente Brundlefly in La mosca (1986). Costumi di Denise Cronenberg, musiche jazzate e be-bop del solito Howard Shore, questa volta con la collaborazione di Ornette Coleman. Fotografia di Peter Suschitzky che cerca arie da film noir. Bill Lee fu il nome che William Burroughs utilizzò come pseudonimo per pubblicare il precedente romanzo La scimmia sulla schiena (I.Bignardi – Il declino dell’impero americano – Feltrinelli). Anticipando l’uscita di M. Butterfly, con molto ritardo dunque, Naked Lunch - Il Pasto Nudo vince 8 Genie Awards trai quali  cui miglior film, regia e sceneggiatura. La National Society of Film Critics nominò Cronenberg come miglior regista ed il suo copione come migliore sceneggiatura. Il New York Film Critics' Circle e successivamente anche la Boston Society of Film Critics lo hanno premiato per la migliore sceneggiatura.“La situazione genera paradossi etici”.

 

 

Bucci Mario

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