Londra.
Un ragazzo vende per strada profumi che "non sono stati rubati [...] semplicemente non sono stati pagati!"
Arriva prima la voce fuori campo: "Via! Gli sbirri!", poi l'amico, poi entrambi in fuga, inseguiti dai bobbies sulle note di un'incalzante colonna sonora, e giù per le scale della tube.
In più, la voce fuori campo che ci presenta via via i protagonisti. É ovvio far riandare il pensiero a Trainspotting e infatti Lock stock & two smoking barrels ne è un sequel perfettamente riuscito.
Stavolta la storia non è quella di un gruppo di drogati a Edimburgo, ma di quattro ragazzi che devono rendere mezzo milione di sterline nell'arco di una settimana (pena l'amputazione di un dito per ogni giorno di ritardo). I protagonisti sono in numero esponenziale proprio perché la vicenda, seconod i canoni del cinema moderno e gggiovane, devono arrivare all'incontro-scontro del gran finale.
Anche in questo caso la droga ha comunque un ruolo fondamentale: si tratta infatti di rubarla ai vicini di casa (delinquenti puri) i quali a loro volta l'avevano rubata a degli storditi che la producono per un boss afro, al quale i primi hanno intenzione di rivenderla attraverso n mediatore che gli ha fornito, come armi per il colpo, due fucili comissionati però dal re del porno a cui il gruppo dei quattro deve restituire le 500.000 sterline. Chiaro?
Rispetto a Trainspotting Guy Ritchie aggiunge sparatorie e sangue seconod i canoni di Hong Kong (e quindi stop motion, rallenty, ...), ma il tutto è condito dalla stessa verve sarcastica e soprattutto da una eccezionale colonna sonora: Stone, Roses, Drum'n'bass, Police and Thieves versione dub e Iggy Pop, che stavolta non è Lust for life, ma Wanna be your dog.
Tutto perfetto, prossima distribuzione: Cecchi Gori.