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Lo straniero che venne dal mare - Swept from the sea Anno: 1997 Regista: Beeban Kidron; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: UK; Data inserimento nel database: 25-05-1998
Siamo in Cornovaglia, sul finire del secolo scorso. Un medico corre ad
assistere una paziente, e caccia via in malo modo una ragazza che stava
vegliando la donna. Vecchi rancori mai sopiti fanno si' che il medico
passi la notte a raccontare, e racconta una difficile e struggente
storia d'amore...
Amy Foster (Rachel Weisz) vive da emarginata in un villaggio che la
considera quasi una demente. Si difende non parlando e non sorridendo
mai, e trova rifugio nel mare e nei tesori che questo porta a riva, che
lei raccoglie con amore in una piccola grotta che e' un po' il suo
rifugio. Finche' il mare non le regalera' qualcosa di piu' grande e piu'
bello, un uomo, unico superstite di uno sfortunato gruppo di emigranti
russi. Yanko (un grandissimo e bellissimo Vincent Perez) parla una
lingua incomprensibile, si comporta in modo all'apparenza strano, e la
gente del villaggio ci mette assai poco ad apporgli il marchio di
estraneo e di diverso e, di conseguenza, a rifiutarlo. Cosi' non fa
pero' il dottor Kennedy (Ian McKellen), che si affeziona da subito al
giovane, cosi' non fanno il signor Swaffer e sua sorella (Kathy Bates),
che al giovane offrono un lavoro ed una speranza. Ma cosi', soprattutto,
non fa Emy, che di Yanko si innamora perdutamente, sfidando l'ipocrisia
e la cattiveria del villaggio.
Attraverso le parole del dottor Kennedy, entriamo in questo universo
difficile e bellissimo di due esseri umani isolati dal resto del mondo,
di due esseri puri e appassionati che sembrano essersi cercati per tutta
la vita: come lo stesso dottore dira' "Yanko aveva sfidato l'oceano per
amare e essere amato da Emy Foster".
Girato da Beeban Kidron con una sensibilita' estremamente femminile (e
che il film sia opera di una donna lo si capisce IMO sin dalle prime
inquadrature), "Lo straniero che venne dal mare" e' un film di
straordinaria bellezza ed intensita', mai banale e scontato come spesso
rischiano di essere le storie d'amore, originale a cominciare
dall'impianto narrativo: il dialogo, lungo una notte, tra il dottor
Kennedy e la signorina Swaffer in punto di morte non e' solo il pretesto
per raccontare la storia tra Emy e Yanko, ma anche l'incontro tra due
tra i pochissimi personaggi positivi nel villaggio. Entrambi "malati"
(il dottor Kennedy e' pieno di odio ingiustificato nei confronti di Emy)
si assistono a vicenda, e si lasceranno la mattina dopo "sani". Ricco di
scene da cartolina, con questo azzurrissimo mare che sembra quasi il
vero protagonista della storia, il film ci porta a anche a riflettere su
tutta una serie di tematiche a noi fin troppo vicine, come il problema
dell'immigrazione (di quanti naufragi albanesi abbiam sentito parlare
fino ad oggi?) e dell'emarginazione.
Ma resta, sopra qualsiasi altra cosa, una difficile, struggente,
commovente, bellissima storia d'amore.
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