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Le monde à l'envers Anno: 1998 Regista: Rolando Colla; Autore Recensione: Sonia Del Secco Provenienza: Svizzera; Francia; Italia; Data inserimento nel database: 15-08-1998
Visto al
51 Festival Internazionale di Locarno
Le monde a l'enverse
di Rolando Colla
sceneggiatura Rolando Colla, Hansjorg Shertenleib, Jean Jourdheuil,
Gianluigi Toccafondo, Elena Petrazzoli; fotografia Peter Indergand; musica
Alex Kirschner; interpreti Laurence Cote, Denis Lavant, Sara Capretti, Roschdy
Zem; Svizzera/Francia/Italia, 1998, 35 mm., col., 100'
1745, Bretagna: Anne otto anni per gioco mette sotto la coda del gallo un
uovo, poi corre dal parroco gridando di andare a vedere che un gallo aveva
fatto l'uovo. Gallo e bambina vengono puniti dalla forte mano dell'inquisizione:
il gallo ucciso pubblicamente, la bambina isolata e per i suoi modi definita
per il momento strana.
Qualche anno più tardi Anne la strana é vestita da
sposa e si avvicina con i parenti alla chiesa, ma lo sposo è scappato.
Anne lo cerca: rovista negli armadi di lui, poi, decisa, si taglia i capelli
si veste con abiti da uomo e si presenta con il nome di quello che avrebbe
dovuto essere suo sposo: Yann. Così abbigliata parte e arriva al mare,
viene imbarcata come mozzo su una nave. Le contingenze la porteranno ad avere
un incontro con una prostituta con la quale avrà una storia d'amore,
poi scoperta in giro la sua natura di "donna travestita" (e
conseguentemente di lesbica) verrà questa volta condannata
al rogo. Nel paese intanto i parenti trovano infineYann, caduto in un
pozzo la sera prima delle nozze. Il giovane, saputo che Anne é scappata
la cerca per mari e per monti. Raggiuntala sul punto di morte la porta via
con sé.
La trama fa pensare molto alla classica fiaba e qualche cosa di fiabesco
c'é anche nello stile narrativo. Interessante per esempio é
l'uso di inserti animati per descrivere i sogni e i desideri di Anne,
a curarne la realizzazione Gianluigi Toccafondo, prima che grafico,
pittore. Lo stesso Toccafondo dichiara di aver voluto offrire dei "commenti
grafici" alla storia, per rafforzarne il significato. Bella, come sempre
l'interpretazione di Denis Lavant, noto al grande pubblico come attore
preferito di Carax, nel ruolo di Yann. Tra i protagnisti certamente di grande
interesse é il capitano della nave, uno gnomo in carne ed ossa,
stupefacente nella sua mostruosità, presente tra l'altro con
la sua carrozzella anche qui a Locarno, di una forza attoriale incredibile,
con una voce caratteristica e con uno sguardo intensissimo e profondo.
Il regista, Rolando Colla , un giovane italiano abitante a Zurigo, alla
conferenza stampa di ieri ha dichiarato di aver molto studiato prima della
produzione dell'opera in particolare storici come Dekker e Lotte van Pol
interessati alla figura della donna nel settecento.
Il film è in lingua francese per quanto si tratti di una coproduzione
Italia Francia Svizzera, e il regista sia veneto, ma in Europa oggigiorno
si sa, un film per essere "buono", nel senso di vendibile, deve essere almeno
francese. Il che diciamolo, un po' ci dispiace, non per campanilismo, ma
perché sarebbe ora che il bello fosse riconosciuto indipendentemente
dall'origine e soprattutto sarebbe bene che l'Italia si decidesse a supportare
il buon cinema che c'è, perché ci deve essere, nel nostro paese,
di qui apparentemente lontanissimo ( concedetemi a questo proposito
di avviare una mia personale critica: la maggioranza dei festivalieri parla
francese, molti film sono sottotitolati in tedesco oltre che in
inglese, quasi mai in italiano; le traduttrici simultanee abbandonano
la postazione subito prima dei titoli di coda e le interviste dopo la
visione te le devi tradurre da solo, il che va bene per l'inglese e il
francese in genere , ma il tedesco, per Dio! Siamo pigri con le lingue, va
bene, ma siamo entrati in Europa da qualche ora per di più senza
tanti preavvisi, e corsi così accelerati non ne conosciamo... poi,
e così termina lo sfogo: questa che che se ne dica é Svizzera
Italiana). Si pensi infine che quest'anno a Locarno in concorso c'é
stato un solo film tutto italiano, che non fosse una coproduzione: quello
di Mazzacurati. La retrospettiva Bellocchio, La vita è
bella ecc. sono altra cosa... insomma senza voler essere a tutti i costi
ottimisti non crediamo davvero che tutti i possibili film italiani concorribili,
visto soprattutto il livello generale dei film in concorso di quest'anno,
siano così brutti... autori italiani non esitate, imponetevi al prossimo
concorso e che vinca il migliore!
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