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Go now Anno: 1995 Regista: Michael Winterbottom; Autore Recensione: Andrea Caramanna Provenienza: UK; Data inserimento nel database: 06-05-1998
GO NOW
GO NOW
Regia: Michael Winterbottom
Sceneggiatura: Paul Henry Powell, Jimmy McGovern
Fotografia: Daf Hobson
Art Director: Frazer Pearce
Musica: Alastair Laws
Produzione: Revolution Film
Nazionalità: Gran Bretagna 1995
Interpreti: Robert Carlyle, Juliet Aubrey, James Nesbitt, Sophie
Okonedo
Grazie a Michael Winterbottom. Grazie al cinema inglese, che da un
po' di tempo a questa parte ci regala film pregevoli. Tra Ken Loach,
Mike Leigh, Stephen Frears e Winterbottom c'è davvero di che
esser fieri di una cinematografia (e non si può fare a meno di
invidiarla rispetto alla "latitanza nostrana") che, muovendo per lo
più i primi passi in ambito televisivo (grazie alla
"illuminata" Bbc, che non è la RAI, è il caso di
ricordarlo), è cresciuta giungendo alla creazione di opere
mature. Dove per maturità intendiamo l'indiscutibile
abilità filmica degli autori suddetti.
Partendo da un soggetto altamente drammatico, la vita di uomo
stravolta da una malattia incurabile, la sclerosi multipla,
Winterbottom evita lepidi manierismi e toni strappalacrime. Giuocando
soprattutto sulla interpretazione impeccabile dei due protagonisti,
rappresenta con stile secco l'ambiente in cui vivono, senza
trascurare i tratti psicologici degli altri personaggi e offrendoci
un ritratto rigoroso delle esistenze di un uomo e una donna.
Nella parte iniziale viene descritta, senza doppi fini, la procace
baldanza di Nick insieme agli amici: quando sono al pub e si bevono
una pinta di birra dietro l'altra; negli spogliatoi dopo la partita
quando parlano con spirito di sesso e belle donne.
Fare l'operaio è un mestiere duro dove la forza fisica, la
prestanza del corpo è proprio tutto. È bellissima la
scena in cui sul luogo di lavoro compare la prima
dèfaillance del corpo di Nick: il martello gli scivola
improvvisamente dalla mano, precipita in basso. La macchina da presa
lo segue nella caduta, sottolineando la valenza drammatica di quel
volo verso l'abisso. Nick si mangia un gol fatto: l'errore è
legato in modo inesorabile all'inquietante instabilità
dell'organismo che cede ai primi subdoli colpi dell'imminente
malattia.
Passato all'ultimo Festival del Cinema di Venezia, fuori concorso,
nella sezione ëiniziative speciali', Go Now, girato tra
Butterfly Kiss e Jude, era già stato presentato a Toronto nel
ë95 riscuotendo unanime consenso di critica e pubblico. Il
titolo (sorta di incitamento a continuare, ad andare avanti) viene
dalla canzone di Bessie Banks.
Il film deve moltissimo ai due eccezionali protagonisti: Robert
Carlyle è ormai un attore consacrato dopo le superbe recenti
apparizioni in Carla's song di Ken Loach e quella quasi cult in
Trainspotting di Danny Boyle, dove fa la parte, inusuale per lui, di
un cattivaccio. E Juliet Aubrey perfetta nel ruolo difficile e
controverso di Karen, dà un eccellente prova di misura, non
sbagliando una sola espressione.
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