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Crazy in Alabama Anno: 1999 Regista: Antonio Banderas; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 16-09-1999
Untitled Document
Crazy in Alabama
Di AntonioÊBanderas
Con Melanie Griffith, David Morse, Lucas Black, Cathy Moriarty, Meat Loaf Aday,
Rod Steiger
Per trovare la propria libertà bisogna perdere la testa, abbandonarsi
a quel pizzico indispensabile di follia.
Ambientato nell'America degli anni '60, il primo film come regista dell'attore
culto di Pedro Almodovar, alias Antonio Banderas affronta con grazia ed ironia
temi piuttosto impegnativi come la violenza sulle donne e il razzismo: mentre
seguiamo infatti la parabola di Lucille (una bravissima Melanie Griffith), giovane
moglie che ha appena ucciso e decapitato il marito violento e fugge verso Hollywood
sognando di fare l'attrice (e portandosi dietro... la testa del marito), assistiamo
anche ai tristi episodi di intolleranza etnica cui si trova conivolto, all'inizio
suo malgrado e via via sempre più consapevole e convinto, il nipotino
di Lucille, PeeJoe.
In verità le due realtà non si mescolano troppo bene: Lucille
è un personaggio quasi da cartoon, magnifico oltre ogni dire, e richiede
uno stile registico scanzonato, ridanciano, grottesco, che giocoforza deve cedere
il passo a quello più serio e composto degli episodi dove ribellione
e violenza diventano protagoniste, nella causa per l'indipendenza dei neri americani.
La sensazione che si ha è che si sta assistendo a due film, o ad un film
dentro l'altro, e il gioco alla lunga non funziona. Ma nel complesso "Crazy
in Alabama" rimane un film gradevole e divertente, forse il primo film
veramente divertente tra quelli selezionati per concorrere al Leone d'oro.
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