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Amabili resti - The Lovely Bones
Anno: 2009
Regista: Peter Jackson;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: USA; UK; Nuova Zelanda ;
Data inserimento nel database: 16-02-2010


Una normale tranquilla cittadina americana nel 1973. Una bella famiglia felice, genitori, una nonna mezza pazza e tre figli. Il solito vicino con una bella casa, che vive solo, che ovviamente è un pericoloso serial killer. Una figlia di questa bella famiglia scompare, uccisa dal vicino occultando il corpo. Qui inizia la storia del film. La bambina, incatenata in questa sparizione, non se ne va in paradiso ma si ferma in attesa di qualcosa nel ‘’luogo di mezzo”. Una specie di spazio né carene né pesce, molto new age anche nei suoi colori: un bianco che spara, la fantasia di una natura che si deforma e si altera a secondo le vicende della realtà. E’ il luogo di mezzo la dimensione spazio tempo in cui rimaniamo incastrati con la bambina. E’ la sua voce da morta che narra le varie fasi della sua ricerca, il suo desiderio di liberarsi dalla terra di mezzo, da il tempo filmico e della narrazione. D’altronde Saoirse Ronan, piccola Susie Salmon, è bravissima a muoversi e a giocare con alberi che crescono improvvisamente e acqua che appare repentinamente. Vorrebbe farci sentire la parola della morte, ma invece ci frena nella comprensione del dolore della famiglia, di come di fronte ad una violenza inaudita un gruppo di persone può reagire. La morte parla, ci segue, non se ne va, non va in Paradiso, si ferma, ci guarda e aspetta. Aspetta che la sofferenza venga elaborata, che la verità venga a gala e che si venga liberati. Forse i morti ci aiutano, osservandoci nei nostri gesti quotidiani dall’di là? O forse le nostre azioni servono ad aiutare i defunti nel loro viaggio nel Paradiso? Oppure attendono che il peccatore, il colpevole venga punito? O almeno identificato? Anche in Changelling un bambino scompare forse vittima di una violenza, eppure il lirismo del dolore è molto diverso. Non abbiamo il vincolo di inventarci un luogo per districare e comprendere la sofferenza e la tristezza di un lutto violento e crudele. Peter Jackson, memore del Signore degli Anelli, usa molto il computer, si diverte creando ambienti irreali ed onirici. Gioca con gli attori, ed è forse l’unico che si trova bene nel Luogo di mezzo. Sa gestire gli attori e sa ottenere da loro il meglio. Gli attori hanno centrato tutti il loro ruolo. Soprattutto il cattivo Stanley Tucci. Vero in ogni suo gesto, in ogni sua maniacale azione, nella sua lucida crudeltà.