Zombi
2. Lucio Fulci. 1979. ITALIA.
Attori: Tisa Farrow, Ian
McCulloch, Richard Johnson, Al Cliver, Olga Karlatos
Durata: 94’
USA. Una barca a vela giunge nella baia di New York.
Poiché nessuno è al timone e la barca vaga senza meta, la polizia è costretta
ad abbordarla per constatare cosa vi sia accaduto. Uno dei poliziotti che vi fa
ingresso è assalito da un grosso uomo che gli morde la gola e che finisce in
acqua sparato dal collega. Il cadavere si perde nelle acque della grande mela
mentre quello del poliziotto assalito è portato all’obitorio dove sarà
accertata la causa del decesso. La notte, il giornalista Peter West e Ann Bolt,
figlia del proprietario della barca, eludendo la sorveglianza riescono ad
entrare nella barca dove il giornalista trova una lettere scritta dal padre
della ragazza ed a lei indirizzata. Dalle parole dell’uomo scoprono che la
braca proviene dalle Antille e la coppia decide di arrivarvi con l’aiuto di
Bryan e Susan, proprietari di un’altra imbarcazione. Poco prima di trovare il
posto, l’isola di Matul, Susan è aggredita sul fondo del mare da uno zombi che
però è a sua volta aggredito da uno squalo. Giunti poi sull’isola, dove sono
accolti dal dottor Menard, se la devono vedere con un popolo di zombi che uno
sciamano ha riportato in vita tramite riti voodoo. Trascorsa la notte a
difendersi dalle aggressioni dei non morti, solo Peter ed Ann riescono a
salpare nuovamente con la barca mentre tutti gli altri rimangono vittime degli
zombi. Accendendo la radio, i due superstiti vengono a conoscenza che tutta New
York è invasa dagli zombi.
All’inizio era previsto che a dirigere questa pellicola
per Fabrizio De Angelis sarebbe stato il regista Enzo G. Castellari, ma senza
nulla togliere a lui ed alla sua capacità creativa, se questa pellicola non
fosse passata per le mai di Lucio Fulci non avrebbe raggiunto il successo
riscosso. Considerato, infatti, non a torto una delle pellicole cult per
antonomasia, per la quale molti americani hanno perso la testa (anche perché
alcune sequenza sono girate proprio a New York, soprattutto quella finale sul
ponte di Brooklyn) Zombi 2 ha ottenuto grandissimi incassi (oltre 30
milioni di dollari) ed ha avuto la capacità di suscitare polemiche anche
diversi anni dopo la sua realizzazione, scomodando soprattutto registi
talentuosi come Quentin Tarantino [i]
(forse all’epoca a caccia di fama e successo). Sebbene la storia si regga
sull’effetto Romero e soprattutto su un’improbabile isola delle Antille
popolata da zombi, sono altri gli spunti creativi che hanno reso questo lavoro
un vero oggetto di culto: dalle soggettive degli zombi (compreso il ritorno in
vita da sottoterra) all’uso del grandangolo ed alla dilatazione dei tempi di
reazione emotiva dello spettatore, idee collegate fra loro da movimenti della
m.d.p. gestiti con naturale ed artigianale capacità creativa. Nel primo film
davvero horror del regista, è proprio la sceneggiatura (di Elisa Briganti e
Dardano Sacchetti) infatti, ad avere diversi buchi (che escludono le
implicazioni sociologiche dei precedenti film sugli zombi), ma non lo stile del
regista, indiscutibile. A quanto pare dunque, Fulci dimostra di dare il meglio
di sé soprattutto all’estero. Effetti gore che giustamente fanno impazzire i
fan del genere e che non hanno nulla da invidiare a quelli del più famoso
George A. Romero. Assolutamente fuori di testa alcune trovate, una su tutte
quella dello scontro tra lo squalo e lo zombie subacqueo, pensata probabilmente
un po’ per prendere in giro il genere ed un po’ per allungare il brodo. Poco
convincenti tutti gli attori, ma che importa se tanto i personaggi principali
sono zombi ed il generale massacro cannibale?
Il regista Lucio Fulci appare come il direttore del giornale per il
quale lavora Peter, mentre Tisa Farrow, sorella minore di Mia, moglie del
regista Woody Allen, all’epoca era divisa tra il lavoro di attrice e quello di
tassinara a New York [ii].
Sarà seguito da un improbabile Zombi 3 (1988) anticipato dal più
riuscito Paura nella città dei morti viventi (1980) entrambi sempre di
Fulci. Innegabili, per Zombi 2, i rimandi anche a pellicole più datate
come White zombie (1932) di Victor Halperin e Ho camminato con uno
zombie (1943) di Jacques Tourner (ambientato anche questo alle Antille)
dove manca la critica sociale romeriana e tutto è puntato sulla claustrofobica
presenza della magia nera (voodoo) e delle sue vittime, nonché ai racconti di
Bram Stoker (l’arrivo della nave infestata nella baia di Houston ricorda la
nave del vampiro) ed a più recenti campioni d’incasso come Lo squalo
(1975) di Steven Spielberg. Sicuramente un cult movie in ogni angolo del
pianeta.
Bucci Mario
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