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I guerrieri dell’anno 2072
Anno: 1983
Regista: Lucio Fulci;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 12-11-2004


La grande guerra

I guerrieri dell’anno 2072. Lucio Fulci. 1983. ITALIA.

Attori: Jarred Martin, Fred Williamson, Howard Ross, Eleonora Brigliadori, Claudio Cassinelli, Cosimo Cinieri

Durata: 94’

 

 

Italia. Roma. Anno 2072. Drake, divo di un violento sport televisivo, è incastrato dall’emittente televisiva W Basic per partecipare alla Battaglia dei dannati, sorta di rivisitazione futuristica dello scontro fra gladiatori, che dovrebbe garantire al network il massimo di share su tutto il pianeta Terra. Per costringerlo a partecipare quelli del network, nella persona di Cortez, ne uccidono la giovane moglie e fanno cadere la colpa su di lui che vene condannato a morte ed al quale gli è presentata come unica possibilità di salvezza proprio la partecipazione al combattimento. Assieme a lui sono reclutati altri delinquenti con la stessa condanna. Dopo aver convinto questi a passare dalla sua parte contro il perfido Raven, istruttore e carceriere dei neo-gladiatori, durante la grande battaglia al grande New Colosseum, riesce a sconfiggere tutti gli avversari ed ad uccidere Cortez, grazie anche all’aiuto di Sarah Newman, donna della W Basic passata anche lei dalla parte di Drake. A comandare il network in realtà è un computer, progettato dal professor Toman, di nome Junior, e che comunica attraverso l’immagine di un umano, Sam, capo simbolico del network. Ancora legati ad esso tramite un bracciale saldato sul polso e che è ancora in grado di ucciderli, i gladiatori sopravvissuti e Drake riescono a salvarsi facendo esplodere il satellite dal quale trasmette l’emittente.

Approdo alla fantascienza per il maestro dell’horror, con non troppa fortuna e soprattutto con poca fantasia. Il film, infatti, fa parte della seconda fase della carriera del regista, quella calante, nella quale Fulci non era più in grado di lanciare provocazioni o segnali di novità nei suoi film, ma al contrario solo di combinare fra loro frammenti derivati da altri lavori. In questo senso si possono leggere le forti influenze di Arancia meccanica (1971) di Stanley Kubrick (il gruppo che uccide la moglie allude difatti ai Drughi; stessa relazione tra società e violenza; comportamento corrotto del computer), 1997 – Fuga da New York (l’idea del bracciale, ma non solo), e per certi versi anche Videodrome (1983) di David Cronenberg (rapporto tra network e comportamento violento). Innegabile invece che questo film ha anticipato il successo hollywoodiano L’implacabile (1987) di Paul Michael Glaser, con Arnold Schwarzenegger. Forse anche Fulci ha tratto ispirazione dal breve romanzo L’uomo in fuga di Stephen King, pubblicato nel 1982. Il tocco del regista comunque in pochi momenti viene fuori (la soggettiva di Drake che sfonda la vetrata, la donna sgozzata dal pendolo affilato e la testa di un gladiatore che si scioglie a colpi di lasergun), ma così come non rinuncia allo splatter Fulci si lascia confondere da luci e plastici urbani per descrivere un povero ed artigianale futuro rappresentato, per necessità di mezzi, come una poco convincente unione d’antico (classico e medievale) e futuribile.  Avanguardia? No, almeno in questo caso, se si pone soprattutto attenzione alle battute dei protagonisti (lasciando perdere le interpretazioni), di vaga discendenza dickiana, ma sempre fuori luogo. Kitch, ma senza classe.

 

 

Bucci Mario

[email protected]