I
guerrieri dell’anno 2072. Lucio Fulci. 1983. ITALIA.
Attori: Jarred Martin, Fred
Williamson, Howard Ross, Eleonora Brigliadori, Claudio Cassinelli, Cosimo
Cinieri
Durata: 94’
Italia. Roma. Anno 2072. Drake, divo di un violento sport
televisivo, è incastrato dall’emittente televisiva W Basic per partecipare alla
Battaglia dei dannati, sorta di rivisitazione futuristica dello scontro
fra gladiatori, che dovrebbe garantire al network il massimo di share su tutto
il pianeta Terra. Per costringerlo a partecipare quelli del network, nella
persona di Cortez, ne uccidono la giovane moglie e fanno cadere la colpa su di
lui che vene condannato a morte ed al quale gli è presentata come unica
possibilità di salvezza proprio la partecipazione al combattimento. Assieme a
lui sono reclutati altri delinquenti con la stessa condanna. Dopo aver convinto
questi a passare dalla sua parte contro il perfido Raven, istruttore e
carceriere dei neo-gladiatori, durante la grande battaglia al grande New
Colosseum, riesce a sconfiggere tutti gli avversari ed ad uccidere Cortez,
grazie anche all’aiuto di Sarah Newman, donna della W Basic passata anche lei
dalla parte di Drake. A comandare il network in realtà è un computer,
progettato dal professor Toman, di nome Junior, e che comunica attraverso
l’immagine di un umano, Sam, capo simbolico del network. Ancora legati ad esso
tramite un bracciale saldato sul polso e che è ancora in grado di ucciderli, i
gladiatori sopravvissuti e Drake riescono a salvarsi facendo esplodere il
satellite dal quale trasmette l’emittente.
Approdo alla fantascienza per il maestro dell’horror, con
non troppa fortuna e soprattutto con poca fantasia. Il film, infatti, fa parte
della seconda fase della carriera del regista, quella calante, nella quale
Fulci non era più in grado di lanciare provocazioni o segnali di novità nei
suoi film, ma al contrario solo di combinare fra loro frammenti derivati
da altri lavori. In questo senso si possono leggere le forti influenze di Arancia
meccanica (1971) di Stanley Kubrick (il gruppo che uccide la moglie allude
difatti ai Drughi; stessa relazione tra società e violenza; comportamento
corrotto del computer), 1997 – Fuga da New York (l’idea del bracciale,
ma non solo), e per certi versi anche Videodrome (1983) di David Cronenberg
(rapporto tra network e comportamento violento). Innegabile invece che questo
film ha anticipato il successo hollywoodiano L’implacabile (1987) di
Paul Michael Glaser, con Arnold Schwarzenegger. Forse anche Fulci ha tratto
ispirazione dal breve romanzo L’uomo in fuga di Stephen King, pubblicato
nel 1982. Il tocco del regista comunque in pochi momenti viene fuori (la
soggettiva di Drake che sfonda la vetrata, la donna sgozzata dal pendolo
affilato e la testa di un gladiatore che si scioglie a colpi di lasergun),
ma così come non rinuncia allo splatter Fulci si lascia confondere da luci e
plastici urbani per descrivere un povero ed artigianale futuro rappresentato,
per necessità di mezzi, come una poco convincente unione d’antico (classico e
medievale) e futuribile. Avanguardia?
No, almeno in questo caso, se si pone soprattutto attenzione alle battute dei
protagonisti (lasciando perdere le interpretazioni), di vaga discendenza
dickiana, ma sempre fuori luogo. Kitch, ma senza classe.
Bucci Mario
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