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Buio omega
Anno: 1979
Regista: Joe D’amato (Aristide Massacce;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 12-11-2004


La grande guerra

Buio omega. Joe D’amato (Aristide Massaccesi). 1979. ITALIA.

Attori: Kieran Canter, Franca Stoppi, Cinzia Monreale, Sam Modesto, Anna Cardini, Lucia D’Elia, Simonetta Allodi, Kalus Rainer, Edmondo Vallini

Durata: 89’

 

 

Austria. Poiché gelosa delle attenzioni che Francesco versa nei confronti della sua fidanzata Anna, ricoverata in ospedale, la governante Iris, che da anni si prende cura di lui dopo la morte dei genitori, uccide la ragazza con l’aiuto di un’anziana che le fa una fattura. Sconvolto ma all’oscuro di tutto, Francesco, che come hobby ha quello dell’imbalsamatore, decide di rubarne il cadavere, una volta sotterrato, per imbalsamarlo ed averlo accanto a sé per tutta la vita. Sulla strada del ritorno dal cimitero Francesco carica in macchina un’autostoppista che, una volta scoperto il macabro feticcio del ragazzo, è massacrata dallo stesso e poi fatta a pezzi e sciolta nell’acido dalla governante. Tra i due nasce quindi un rapporto a metà tra la passione ed il ricatto per quanto accade fra quelle mura. Nel frattempo un becchino, Mr. Kale, che ha assistito alla scena di Francesco che iniettava nel cadavere di Anna un siero che gli avrebbe permesso di imbalsamarla, s’introduce in casa loro per scoprire cosa stia accadendo. Altre donne intanto sono massacrate nella casa e tutte perché si ribellano alla volontà di Francesco d’avere rapporti con loro alla presenza del cadavere della povera Anna. Minacciato da Iris che non sente corrisposto il suo amore, Francesco è costretto a prometterla sua sposa. La sorella gemella di Anna, Teodora, prima di partire decide di andare nella casa per salutare Francesco ma il ragazzo, che s’innamora a prima vista di lei, deve contrastare la gelosia della governante, disposta ad uccidere anche Teodora. La rabbia del giovane e della governante pone fine al delirio: muoiono entrambi mentre Mr. Kale, intrufolatosi nella casa con ormai prove certe, recupera il cadavere della defunta. La ragazza è rimessa al posto suo, nella bara, ma si tratta in realtà di Teodora.

Considerato da molti amanti del gore come una delle pellicole principali ed imperdibili del genere, il film di Aristide Massaccesi (questo il vero nome del regista romano) è una delirante summa delle più raccapriccianti alterazioni mentali dell’essere umano (se così può essere definita la folle coppia di massacratori). Spunto di partenza è la commistione tra amore e morte, indubbiamente in chiave necrofila e raccapricciante, nel quale la passione diventa sin dalle prime immagini pretesto per l’omicidio e la violenza. Senza alcuna giustificazione se non la follia dei protagonisti, Massaccesi mette in scena omicidi e scene splatter di livello altissimo (interiora di animali e cuore di pecora per l’imbalsamazione di Anna), toccanti, ripugnanti, mai però come è ripugnante la follia di Francesco e la sua voglia di possedere donne vive in memoria di una donna morta. Misogino (donne come animali imbalsamati), cannibale, disturbante ed inquieto, il film non solleva alcuna simpatia per nessuno, nemmeno per il becchino con il quale forse il regista vorrebbe che s’identificasse il pubblico, che in realtà è un vile ricattatore. Personaggi squallidi, sentimenti malsani ed approcci sporchi, Buio omega apre ad un mondo malvagio e misogino, depravato e masochistico, facendo insomma una summa generale di depravazioni e distorsioni mentali. Nessuna poesia, nessuno slancio moralistico, ma gore allo stato puro, mai demenziale ma fine a se stesso. Assurdo, raccapricciante, non necessita di una seconda visione, ma magari di un secondo ascolto visto che le musiche sono dei Goblin. Da infarto il finale. Il termine Omega nel titolo (ultima lettera dell’alfabeto greco) fa riferimento alla ditta di pompe funebri che s’incarica di seppellire il corpo di Anna. La pellicola è stata rieditata nel 1986 con il titolo In quella casa… buio omega, con tanto di frase di lancio firmata da Alfred Hitchcock “Solo a pensare a questo film mi vengono i brividi addosso…” [i]. Nello stesso anno il regista romano passa all’hardcore e, forse memore proprio delle esperienze di questa pellicola, firma Sesso nero (1979). Alcuni brani della O.S.T. di Buio Omega (in particolare Bikini Island, Pillage, Rush e Quiet drops) verranno addirittura in seguito riutilizzate negli anni ottanta anche in Contamination – Alien arriva sulla terra (1980) di Luigi Cozzi e in Virus  - L’inferno dei morti viventi (1980) di Bruno Mattei.    

 

 

Bucci Mario

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[i] Marco Giusti. Dizionario dei film italiani Stracult. Sperling & Kupfer.