Buio
omega. Joe D’amato (Aristide Massaccesi). 1979. ITALIA.
Attori: Kieran Canter, Franca
Stoppi, Cinzia Monreale, Sam Modesto, Anna Cardini, Lucia D’Elia, Simonetta
Allodi, Kalus Rainer, Edmondo Vallini
Durata: 89’
Austria. Poiché gelosa delle
attenzioni che Francesco versa nei confronti della sua fidanzata Anna,
ricoverata in ospedale, la governante Iris, che da anni si prende cura di lui
dopo la morte dei genitori, uccide la ragazza con l’aiuto di un’anziana che le
fa una fattura. Sconvolto ma all’oscuro di tutto, Francesco, che come hobby ha
quello dell’imbalsamatore, decide di rubarne il cadavere, una volta sotterrato,
per imbalsamarlo ed averlo accanto a sé per tutta la vita. Sulla strada del
ritorno dal cimitero Francesco carica in macchina un’autostoppista che, una
volta scoperto il macabro feticcio del ragazzo, è massacrata dallo stesso e poi
fatta a pezzi e sciolta nell’acido dalla governante. Tra i due nasce quindi un
rapporto a metà tra la passione ed il ricatto per quanto accade fra quelle mura.
Nel frattempo un becchino, Mr. Kale, che ha assistito alla scena di Francesco
che iniettava nel cadavere di Anna un siero che gli avrebbe permesso di
imbalsamarla, s’introduce in casa loro per scoprire cosa stia accadendo. Altre
donne intanto sono massacrate nella casa e tutte perché si ribellano alla
volontà di Francesco d’avere rapporti con loro alla presenza del cadavere della
povera Anna. Minacciato da Iris che non sente corrisposto il suo amore,
Francesco è costretto a prometterla sua sposa. La sorella gemella di Anna,
Teodora, prima di partire decide di andare nella casa per salutare Francesco ma
il ragazzo, che s’innamora a prima vista di lei, deve contrastare la gelosia
della governante, disposta ad uccidere anche Teodora. La rabbia del giovane e
della governante pone fine al delirio: muoiono entrambi mentre Mr. Kale,
intrufolatosi nella casa con ormai prove certe, recupera il cadavere della
defunta. La ragazza è rimessa al posto suo, nella bara, ma si tratta in realtà
di Teodora.
Considerato da molti amanti del gore
come una delle pellicole principali ed imperdibili del genere, il film di
Aristide Massaccesi (questo il vero nome del regista romano) è una delirante
summa delle più raccapriccianti alterazioni mentali dell’essere umano (se così
può essere definita la folle coppia di massacratori). Spunto di partenza è la
commistione tra amore e morte, indubbiamente in chiave necrofila e
raccapricciante, nel quale la passione diventa sin dalle prime immagini
pretesto per l’omicidio e la violenza. Senza alcuna giustificazione se non la
follia dei protagonisti, Massaccesi mette in scena omicidi e scene splatter di
livello altissimo (interiora di animali e cuore di pecora per l’imbalsamazione
di Anna), toccanti, ripugnanti, mai però come è ripugnante la follia di
Francesco e la sua voglia di possedere donne vive in memoria di una donna
morta. Misogino (donne come animali imbalsamati), cannibale, disturbante ed
inquieto, il film non solleva alcuna simpatia per nessuno, nemmeno per il
becchino con il quale forse il regista vorrebbe che s’identificasse il
pubblico, che in realtà è un vile ricattatore. Personaggi squallidi, sentimenti
malsani ed approcci sporchi, Buio omega apre ad un mondo malvagio e
misogino, depravato e masochistico, facendo insomma una summa generale di
depravazioni e distorsioni mentali. Nessuna poesia, nessuno slancio
moralistico, ma gore allo stato puro, mai demenziale ma fine a se
stesso. Assurdo, raccapricciante, non necessita di una seconda visione, ma
magari di un secondo ascolto visto che le musiche sono dei Goblin. Da infarto
il finale. Il termine Omega nel titolo (ultima lettera dell’alfabeto
greco) fa riferimento alla ditta di pompe funebri che s’incarica di seppellire
il corpo di Anna. La pellicola è stata rieditata nel 1986 con il titolo In
quella casa… buio omega, con tanto di frase di lancio firmata da Alfred
Hitchcock “Solo a pensare a questo film mi vengono i brividi addosso…” [i].
Nello stesso anno il regista romano passa all’hardcore e, forse memore proprio
delle esperienze di questa pellicola, firma Sesso nero (1979). Alcuni brani della O.S.T. di Buio Omega
(in particolare Bikini Island, Pillage, Rush e Quiet
drops) verranno addirittura in seguito riutilizzate negli anni ottanta
anche in Contamination – Alien arriva sulla terra (1980) di Luigi Cozzi
e in Virus - L’inferno dei
morti viventi (1980) di Bruno Mattei.
Bucci Mario
[email protected]