Minority report. Steven
Spielberg. 2002.
USA.
Attori:
Tom Cruise, Colin Farrell, Samantha Morton, Max von Sydow, Lois Smith, Peter
Stormare, Tim Blake Nelson, Steve Harris.
Durata:
142’
USA. Washington D.C. anno 2054.
Al Dipartimento di Precrimine il comandante John Anderton si serve da sei anni
(da quando cioè è stato rapito suo figlio) di tre precognitori, una donna e due
gemelli nati da un esperimento sui tossicodipendenti, per prevenire omicidi che
si devono ancora compiere. Il
Dipartimento, di cui il comandante Lamar Burgess ne è l’istitutore, ha gli
occhi addosso di tutta la nazione: il tasso di criminalità della città,
infatti, si è abbassato del 90% ed è intenzione del Presidente degli Stati
Uniti quello di allargare la Precrimine a tutti gli stati. L’osservatore Danny
Witwer è inviato dai signori della giustizia per verificarne l’efficacia
ad una settimana dal referendum che dovrebbe trasformare il Dipartimento di
Precrimine in un’istituzione nazionale. Un giorno, indagando su un caso di
futuro omicidio di Leo Crow, il comandante Anderton scopre d’essere proprio lui
il futuro assassino. Fuggendo dal Dipartimento per non essere incarcerato in
una specie d’alveare del crimine dove i potenziali criminali sono
lobotomizzati, John raggiunge la dottoressa Hineman che ha seguito la nascita e
lo sviluppo dei tre precognitori. Questa lo mette a conoscenza della
possibilità di un rapporto di minoranza, la possibilità ovvero in cui i
tre precognitori non sarebbero d’accordo sulle previsioni e che metterebbe in
discussione molti degli arresti compiuti dal Dipartimento. Il rapporto di
minoranza è custodito nella testa della precognitrice donna ma tornare al
Dipartimento è impossibile visti i sistemi di controllo distribuiti in tutta la
città che si servono dell’analisi oculare per individuare tutti i movimenti dei
cittadini. Il comandante Anderton è costretto a scendere nei bassifondi della
capitale per farsi cavare gli occhi e farli sostituire con quelli di un non
ricercato. Con questo espediente, ed un’iniezione che gli cambia il viso,
riesce a rapire Agatha, la precognitrice donna, ed a tornare nei bassifondi
della capitale per far scaricare i dati contenuti nella sua testa. Braccato dal
Dipartimento, in fuga nella capitale, riconosce la scena dell’omicidio che
avrebbe dovuto compiere e decide di andare in contro al destino che i tre
precognitori avevano visto. Nella stanza di Leo Crow ha l’impressione che
questo sia il colpevole del rapimento di suo figlio ma, decidendo di non
ucciderlo (quindi contravvenendo alla previsione) riesce a scoprire che in
realtà è stato assoldato da qualcuno per fingere di esserne l’assassino. Leo
Crow riesce comunque ad incastrarlo premendo egli stesso il grilletto dell’arma
impugnata da Anderton. Witwer, sulla scena dell’omicidio, incomincia a dubitare
della colpevolezza di John e scopre anche che una eco dei precognitivi su un
altro omicidio, in realtà non era una eco, ma lo stesso omicidio prima sventato
e poi compiuto con le stesse identiche modalità. Il colpevole di quell’omicidio
è il comandante Lamar Burgess che, scoperto, uccide Witwer (e non può essere
accusato perché senza Agatha i due gemelli non riesco a prevedere gli omicidi).
Rifugiatosi a casa della sua ex moglie Lara, John è arrestato dal Dipartimento,
ma questa, testarda, si rivolge a Burgess chiedendogli di aprire un’inchiesta
convinta della sua innocenza e scopre, facendo il nome di Ann Lively, che
l’assassino di quella donna (la madre di Agata) è proprio Burgess. Aiutata
dagli altri componenti del Dipartimento, la moglie di John riesce a farlo
scarcerare e durante la conferenza stampa che avrebbe dovuto sancire il
passaggio del Dipartimento di Precrimine a Dipartimento di Stato, Burgess è
accusato in diretta dell’omicidio di Ann Lively. Ancora una volta i tre precognitori
vedono l’omicidio di John da parte di Burgess e questo deve solo scegliere se
compierlo, e quindi mostrarsi colpevole, o non compierlo e quindi mostrare la
possibilità del fallimento dell’intera operazione del Dipartimento. Il suicidio
di Burgess metterà in crisi tutto il sistema di giustizia del Precrimine.
Stupendo lavoro di Spielberg
tratto da un racconto breve del geniale P. K. Dick, come al solito perfetto
nella capacità mostrata dai suoi racconti e romanzi di essere sempre attuali (è
uscito in America quando si discuteva sull’arresto preventivo dopo l’attacco
alle Twin Towers). Visionario, a metà strada tra il giallo ed il noir (chi ma
soprattutto perché?) buio come la fantascienza di Blade runner (1982) di
Ridley Scott, mette in discussione un intero sistema di controllo (oltre
all’arresto preventivo, l’abbandono dei propri occhi per non essere seguiti
dallo sguardo del controllo) al varo in quasi tutti i paesi occidentali (video
camere seminate sul territorio, controllo dei dati personali, scanner di calore
nei palazzi). La società perfetta per Dick\Spielberg non esiste e la
possibilità dell’errore, spesso umano e soprattutto criminale quando è al
servizio del potere (il vero crimine non pre-visto o strumentalizzato da
Burgess) continua in un futuro dove sono presenti ancora i vizi di un mondo che
procede in avanti con i difetti di ieri. Il vero passo verso il futuro è andare
incontro al proprio destino coscienti di dover prendere ad un certo punto la
decisione migliore (Cruise\Burgess entrambi reagiscono smentendo la
pre-visione, il primo mostrandosi innocente ed il secondo colpevole di un
progetto comunque fallimentare). Sospetto della politica dei sospetti. Una
direzione sbagliata di questo mondo che grazie a Dick (è lui uno dei tre
precognitori della nostra realtà?) dà la possibilità all’uomo di anticiparne un
cambiamento di rotta. Indiscutibile la bravura di Tom Cruise, comandante
drogato, a proposito del quale lo sguardo del regista si mostra più che
comprensivo (l’uso delle droghe è all’origine delle facoltà divine dei
precognitori così come è giustificato l’uso che ne fa John per dimenticare la
tragedia di suo figlio). Meno malinconico e triste di altre trasposizioni
cinematografiche dai testi di Dick: il buio presente prossimo ha ancora
una speranza (“Tu poi scegliere!”). Effetti speciali della Industrial
Light & Magics (Lucas Digital ltd). I nomi dei tre precognitori fanno
riferimento ad altrettanti scrittori del giallo: Agatha (Christie), Dashiel
(Mamet) e Arthur (Conan Doyle).
Bucci Mario
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