Valutazioni "finali" di partenza

1) il cinema si sviluppa in un secolo in cui la filosofia ha cominciato a muoversi sul terreno del linguaggio; cioè a porre la maggior parte delle sue questioni come questioni linguistiche. Il Novecento, poi, è il secolo in cui la matematica tende alla logica, la fisica alla metafisica, e così via. Pure l'arte, di conseguenza, tende a costruire la propria teoria "dall'interno" (le avanguardie). "ogni film parla di cinema".

2) lo spettatore si identifica col film, nel senso che "prende posto" all'interno della narrazione; mentre la relazione con le situazioni del film e con i suoi personaggi fanno parte di quella che gli analisti chiamano identificazione SECONDARIA, è interessante vedere cosa accade a livello di identificazione PRIMARIA al simulacro che ci costruiamo per partecipare delle vicende cinematografiche a cui assisitiamo

3) la citazione è meta-cinema (De Palma che rifà Hitchcock è "cinema nel cinema"); il costituirsi di una teoria del cinema attraverso il cinema è un altro esempio efficace: nel periodo in cui J.L. Godard "reagisce alla componente regressiva dell'identificazione" hai un cineasta che utilizza le teorie psicanalitiche del cinema per sferrare un'offensiva ai modi borghesi della visione, e nel farlo progetta una teoria e realizza una pratica. E ancora migliore esempio ci fornisce il mitico J.L.G. con l'episodio di "Loin du Vietnam", in cui lo si vede alle prese con i meccanismi oliati di una mdp e dei suoi supporti. In pochi minuti si capisce perfettamente perché i suoi movimenti di macchina sono sublimi e moralmente destabilizzanti; poi ci si chiede perché nessun'altro sia capace di farli, con macchine dalle movenze così armoniose.

4) il "cinema nel cinema" nel caso di 8 e MEZZO o STARDUST MEMORIES genera un effetto ridondante che non aggiunge nulla a ciò che sappiamo; non è in questi casi (non è solo in questi casi) che il cineasta riflette sui propri mezzi. La ridondanza, come ci ha insegnato l'arte concettuale, ci garantisce che un determinato messaggio raggiunga il destinatario senza tema d'errori o equivoci. Dunque ben vengano i film di Truffaut e Woody Allen sul cinema; noi però sappiamo che il cinema è per vocazione un metalinguaggio [terzo livello ipertestualità], e ci sforziamo di individuare delle linee di sviluppo del pensiero del "cinema sul cinema" laddove questo si dà col minimo dell'evidenza, sotto la superficie delle cose.