DECOSTRUZIONISMO E RESTI DI AUTORIALITÀ

Se il significante è quello dell'ipertesto, ma non si trova un significato adeguato, sembra ovvio cercare uno sviluppo del vecchio metalinguaggio nel decostruzionismo, un degno codice per il mezzo, a cui far aderire il messaggio: tra i film recenti qualcuno individuò un terreno adatto alla analisi in Lulù on the Bridge. Le reazioni non si fecero attendere neanche in questo caso.

Più che decostruzione (più adatto termine a Ruiz o La colazione dei campioni da Vonnegut) si potrebbe parlare di pluri-proposte, laddove il decostruzionismo prevede molte interpretazioni. In Auster si sente ancora forte lo sbilanciamento sull'autore: infatti il bello delle sue storie è che nel momento meno atteso si parte per un nuovo universo di riferimenti, lasciando incompleta la traccia, magari per una ripresa successiva; invece il decostruzionismo (ad esempio La Babysitter) è ossessivo, gira attorno ai temi sparati a frammenti e poi ricomposti a posteriori dal lettore (di nuovo Resnais di Providence).un film costruito sul cosiddetto "intreccio di predestinazione", ed è certamente metacinema, ma non decostruito